di Maurizio Verdenelli
Stiamo entrando nel pieno della stagione estiva e il Natale è ancora una suggestione piuttosto lontana ma già sappiamo che il Bambin Gesù a Macerata il 25 dicembre dovrà trovarsi un altro alloggio rispetto alla scintillante vetrina al n.7 di via don Minzoni. Dove nel Natale scorso ricevette la visita di centinaia di maceratesi e non (leggi l’articolo) è dove da qualche giorno campeggia un manifesto della amministrazione comunale. Che ha deliberato come il piccolo spazio che s’affaccia sulla via che conduce in piazza della Libertà sia data ora in concessione al migliore offerente in ‘unico incanto’ con canone annuo fissato a base di pubblica asta a 4.800 euro. Così quello che è stato definito il ‘presepe della ricostruzione’ in quanto proveniente da Castelsantangelo sul Nera, pare destinato a seguire la strada attuale della stessa ricostruzione. Incertissima. «In questo caso in realtà segnata» dice addolorato Maurizio Angeletti, uno dei figli di Elio il “padre fondatore” del presepe più bello e più conosciuto di Macerata.
«Già perché il presepe proveniente da Castelsantangelo sul Nera in realtà è maceratesissimo costruito pezzo su pezzo da mio padre in anni di fatica e laboriosa passione nel suo garage di rione Pace. Elio Angeletti, pioniere della Prima, socio benemerito della Maceratese, era conosciuto anche per essere un bravissimo presepista. Alla sua morte, nostro cugino Ovidio Monaco, che aveva delegato in famiglia alla gestione del presepe, né aveva curato il trasferimento ed una degna collocazione a Castelsantangelo dove abitava. Avendo il sisma reso inagibile lo spazio occupato, il presepe della ricostruzione, trasportato a Macerata da vigili del fuoco e Cosmari, aveva trovato alloggio in via don Minzoni. Ed ora questa decisione del Comune rischia di distruggere l’opera di mio padre così cara alla tradizione del Natale a Macerata. Del bando non siamo stati neppure avvertiti anche se sapevamo che quella di via don Minzoni era un’ubicazione temporanea. Ma nutrivamo più di una speranza in una proposta alternativa».
Colto di sorpresa anche Ovidio Monaco, delegato dalla famiglia Angeletti alla gestione del Presepe della Ricostruzione. Il geom. Monaco, dipendente comunale in pensione, aveva preso accordi di buon vicinato con la pro loco Macerata ma sembra che avesse pure ricevuto qualche assicurazione a Palazzo perchè il Bambin Gesù non dovesse essere costretto sfollare come un terremotato qualsiasi. Senza neppure la possibilità di una provvidenziale “fuga in Egitto”. Colto di sorpresa anche il rieletto sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci. Chissà se non potrà trovare un alloggio di fortuna all’opera di Elio Angeletti, magari nella sala polivalente del comune? Dice Maurizio Angeletti: «Si, d ‘accordo. Ma smontare di nuovo, trasportare e tentare di nuovo ancora il rimontaggio di un presepe cosi complesso e di recente significativamente implementato nel segno della ricostruzione post sisma, significa decretarne la fine. Rimetterlo in piedi nel Natale scorso a tempo di record era già apparso un mezzo miracolo».
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NONOSTANTE SAN GIULIANO L’OSPITALIERE MI SEMBRA CHE MACERATA STIA PERDENDO LA CARATTERISTICA DELL’OSPITALITA .
UN CAPOLUOGO DI PROVINCIA CHE DOVREBBE ESSERE AL SERVIZIO DEL TERRITORIO NON RIESCE NEMMENO AD ESSERE AL SERVIZIO DI SE STESSA.
Quando avete finito con le stronzate pensate per favore alle cose serie che siamo esausti di questo branco di incompetenti mangiapane a tradimento