Antonio Bravi e Simone Simonacci
di Federica Nardi
Da un lato il Pd che invita a votare Antonio Bravi, dall’altro Graziano Bravi e diverse liste che l’hanno appoggiato che gettano la spugna del dialogo e invitano a votare a coscienza. Ennesima spaccatura nel centrosinistra recanatese a una settimana dal ballottaggio che vedrà Antonio Bravi (centrosinistra) e Simone Simonacci (centrodestra) contendersi la guida del Comune.
Simonacci oggi ha ufficializzato last minute l’apparentamento con la lista Costituente popolare (che al primo turno aveva sostenuto il candidato Massimiliano Grufi), anche se qualche candidato della lista centrista ha già espresso disaccordo sulla decisione. Sottobanco Simonacci starebbe anche incassando il favore di alcune liste di centrosinistra, stanche delle diatribe interne al Pd.
Graziano Bravi
Già la lista “Su la testa” ha invitato gli elettori a votare «secondo coscienza al turno di ballottaggio del prossimo 9 giugno. Continuità o cambiamento. A voi la scelta». Graziano Bravi rimarca il concetto: «Ritengo, a malincuore, personalmente concluso il dialogo con la coalizione di Antonio Bravi e lascio libere le diverse “anime” che compongono la mia coalizione, che con orgoglio ho finora tenuto unite, di compiere i passi che ritengono necessari per portare avanti i punti programmatici che meglio rispondono alla richiesta dei propri elettori e sostenitori».
Francesco Vitali
Nel frattempo il messaggio dei vertici dem è chiaro. Dopo che il Pd si è riunito in assemblea, oggi sono Giovanni Gostoli e Francesco Vitali, segretari regionale e provinciale, a sciogliere le riserve dopo l’ipotesi sfumata di apparentamento tra Antonio e Graziano Bravi. «Vogliamo esprimere il nostro sostegno pieno e incondizionato ad Antonio Bravi per la sfida del ballottaggio del prossimo 9 giugno a Recanati», dicono i segretari, spiegando che «il futuro di Recanati viene prima degli interessi di partito», per cui «per continuare una stagione di buon governo di centro sinistra e non consegnare la città alla destra la scelta giusta da fare è quella di tornare alle urne e votare Bravi sindaco».
L’assessore Andrea Marinelli
A stretto giro è intervenuto anche il Pd di Recanati, con un messaggio meno esplicito che invita a «sostenere i veri valori del centrosinistra». Anche se le rivendicazioni sui toni usati in campagna elettorale non mancano: «Abbiamo proposto l’apparentamento come coalizione e abbiamo ricevuto una risposta negativa, lo abbiamo chiesto come Partito democratico pubblicamente e non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Di contro si è preferito contattare direttamente i nostri candidati, i nostri elettori uno ad uno, un atteggiamento poco serio e molto poco rispettoso per il nostro partito, la nostra storia, il nostro popolo. Nonostante abbiamo ricevuto infamie di ogni tipo proprio da quelli che sarebbero potuti essere i nostri alleati, nonostante siamo stati definiti ingiustamente come il partito delle tessere comprate e il partito dei ricatti, nonostante tutti gli attacchi ricevuti non siano pervenuti dal centrodestra ma dalla coalizione di Antonio Bravi, noi non dimentichiamo chi siamo e dove andiamo. Se dovessimo agire d’istinto seguendo l’astio e il rancore come altri hanno fatto in questi mesi, dovremmo invitare il nostro elettorato ad andare al mare». Ma la scelta dei dem è di far prevalere comunque l’interesse della città: «il suo destino, il suo futuro vengono prima delle persone, prima delle bassezze e delle ripicche».
Graziano Bravi sul ballottaggio: «Solo apparentamento formale, non voglio poltrone»
Questo è un articolo obiettivo, no quelli di qualche giornalista recanatese
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