di Gabriele Censi (foto di Fabio Falcioni)
Crescono i numeri della Rassegna Agricola Centro Italia. La quarta edizione sotto l’egida del comune di Macerata, della quarantennale manifestazione dedicata all’agricoltura e tutto ciò che ruota intorno ad essa, si consolida con il ritorno della macchine agricole e la conferma dei bambini protagonisti dell’alimentazione sana e rispettosa dell’ambiente. Il taglio del nastro di questa mattina ha visto protagonisti intorno al sindaco di Macerata Romano Carancini tutte le autorità provinciali. Hanno parlato oltre al primo cittadino il presidente della Regione Luca Ceriscioli, della provincia Antonio Pettinari e il vescovo Nazzareno Marconi.
Trecento bambini per il progetto Oro della Terra-Legambiente, più altri 60 per quello della Cna, 215 capi bovini con oltre 20 aziende di allevatori, 80 cavalli e 220 espositori. Fattorie didattiche, l’asta dei bovini, la ristorazione, l’attesa per circa 20 mila visitatori, un bel sole inaugurale (anche se resta il forte rischio pioggia per la giornata di domenica), il sindaco ricorda la centralità sel settore per il nostro territorio e le difficoltà degli agricoltori: «Una festa popolare del territorio, nonostante gli exploit della filiera, l’agroalimentare è schiacciato dalla grande distribuzione, qui c’è l’occasione per raccontare anche questo. Non va dimenticato il valore umano qui ci s’incontra e si vive una comunità, cosa che purtroppo in questa fase storica non sempre avviene».
Poi l’annuncio per il 2020: «Avremo il centro fiere finalmente riqualificato grazie ai 12 milioni del progetto periferie, aspettavamo da 50 anni». Luca Ceriscioli ha sottolineato che dall’inizio del suo mandato questa è l’unica manifestazione a cui non è mai mancato: «Radici e innovazione devono andare insieme, non è un caso che con la crisi del 2008 c’è stato un boom delle iscrizioni ad agraria, c’è un futuro nella terra»
Non sorprende più la commozione di Antonio Pettinari che parla della Raci come una sua creatura che stava per perdere: «Quarant’anni di storia per 35 edizioni, sospesa solo nel periodo della mucca pazza. E’ una festa della provincia, per me è una gioia, vengo da una famiglia contadina e conosco i valori e l’importanza di questo mondo. Dico grazie a chi ha salvato la manifestazione a rischio nel 2016 proprio prima del sisma. Le nostre eccellenze soprattutto agricole ci danno l’opportunità di rimetterci in cammino. Grazie agli allevatori e alle scuole, in particolare ad Agraria e all’Alberghiero che formano i nostri giovani».
Poi il vescovo cita il Papa che a Loreto ha detto: “I vecchi devono raccontare i loro sogni ai giovani, perché un sogno che resta tutta la vita è sicuramente importante, ma devono lasciare poi che scelgano la loro via per realizzarli”. Per la benedizione Carancini ruba il ruolo di chierichetto all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, monsignor Marconi conclude con la sua dichiarazione di astinenza politica: «Mi avete visto poco in pubblico recentemente e così sarà anche in futuro, così che le mie apparizioni non siano attribuite come sostegno a questa o altra parte politica, ma la Raci è superpartes, io ero parroco di campagna e andavo alle 5 del mattino a benedire».
Il corteo delle autorità si snoda nel centro fiere per la visita che parte dall’area equestre dove sfilano cavalli e cavalieri. Nel percorso si formano le coppie che discutono e non solo di agricoltura. E’ presente anche il deputato treiese della Lega Tullio Patassini, molti sono gli allevatori provenienti dal suo territorio. Sembra il più attivo tra telefonate e scambi di opinioni dal vivo. Fitto il conciliabolo con il questore Antonio Pignataro, l’attualità rimanda al tema del giorno che coinvolge il ministero guidato dal “capitano” Salvini, la cannabis light, che comunque è sempre un prodotto dell’agricoltura. Anche il prefetto Iolanda Rolli procede in coppia con il leghista e ripete spesso che “ci vuole equilibrio”. Lo speaker del galà equestre, domani sera l’atteso grande show, presenta Marconi con un cardinalizio e beneaugurante “sua eminenza” . Se non politico sicuramente istituzionale anche il suo lungo colloquio con il questore. Insomma grande occasione di confronto alla Raci intorno a mucche, cavalli, colombi, ciauscoli e vincisgrassi.
La Raci sarà aperta con orario 9-20 fino a domenica (sabato fino alle 23 per lo spettacolo equestre “Gran galà di eccellenza ed eleganza”). Il costo del biglietto è di 6 euro, ridotto 4 per over 65 e chi ha la cartolina della Festa dell’Europa. Fino a 14 anni ingresso gratuito.
«La Raci è il nostro focolare» In arrivo 220 espositori, show cooking e gara di ciauscolo
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Solita passerella di politici terminata a tarallucci e vino!!!!
La solita scena.