Estorsione, libero l’imprenditore:
«Si è trattato di un equivoco,
chiariremo anche col dipendente»

CORRIDONIA - Convalidato l'arresto del 41enne Luca Marinucci che era ai domiciliari. Il giudice non ha ritenuto di disporre misure cautelari. «Il nostro lavoratore era un amico e resta una persona benvoluta dall’azienda. Siamo una piccola famiglia. Non c’è stata nessuna minaccia»

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Luca Marinucci

di Gianluca Ginella

«Non c’è stata nessuna estorsione, si è trattato di un equivoco. Continuiamo a ritenere il nostro dipendente un amico, siamo una famiglia e chiariremo anche con lui questa situazione». Così l’imprenditore edile Luca Marinucci, 41, di Corridonia, dopo l’udienza di convalida dell’arresto che si è svolta questa mattina al tribunale di Macerata. Deve rispondere, insieme ad un socio (che è stato denunciato) di estorsione ad un lavoratore senegalese. Oggi il 41enne è tornato libero. Il gip Claudio Bonifazi, convalidato l’arresto, non ha ritenuto ci fossero le esigenze cautelari che il pm aveva individuato nel pericolo di reiterazione del reato e nel rischio di fuga. «C’è stato un equivoco. Il nostro dipendente non ha capito come funziona la busta paga. E’ stata una restituzione di denaro» ha detto Marinucci sui 500 euro che era andato a prendere in banca lo scorso mercoledì insieme al dipendente che aveva denunciato alla polizia che da 3 anni gli venivano estorti soldi dai datori di lavoro. Ogni mese 500 euro dietro la minaccia di essere licenziato e di perdere il permesso di soggiorno, questa la contestazione. Marinucci dopo il ritiro dei soldi in banca era stato arrestato. Il socio, A. M., che quel giorno aveva anche lui accompagnato Marinucci e il dipendente alla banca ma rimanendo in auto, era stato denunciato.

Tiziano-Luzi

L’avvocato Tiziano Luzi

«Per noi il dipendente rimane una persona amica. Chiariremo anche con lui l’equivoco. Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto della forza lavoro che è parte integrante della nostra azienda. Siamo persone perbene e lavoriamo fianco a fianco con i nostri dipendenti ogni giorno. Siamo una piccola famiglia» ha detto Marinucci dopo l’udienza. Sull’estorsione: «Nessuna estorsione, nessuna minaccia, nessuna sottrazione di denaro» ha detto l’imprenditore che ha sottolineato questi aspetti anche nel corso dell’udienza di convalida, dove ha risposto alle domande del Gip. L’imprenditore di Corridonia aggiunge che «abbiamo sempre aiutato il nostro dipendente. Solo una settimana fa, anche se era in malattia, lo abbiamo invitato a mangiare una pizza tutti insieme per festeggiare un compleanno. Era uno di famiglia, un amico e rimane una persona benvoluta dall’azienda. Ora cercheremo di chiarire anche con lui l’equivoco che c’è stato». L’imprenditore dopo l’arresto era andato ai domiciliari. E’ difeso dall’avvocato Tiziano Luzi. L’operazione è della Squadra mobile di Macerata, nata dalla segnalazione del lavoratore che si era rivolto alla Cgil ed era stato accompagnato in questura.

Estorsione a un dipendente: arrestato imprenditore edile Denunciato il socio



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