Il caffè Sibilla dopo il terremoto
Tar rigetta il ricorso, i titolari del bar Sibilla di Visso ricorrono al Consiglio di stato e criticano le parole del sindaco Giuliano Pazzaglini. «La nostra richiesta era legittima. Che si voglia far passare il messaggio che una famiglia che ha investito e lavorato a Visso per tre generazioni voglia levare il posto e il lavoro ad altri commercianti del nostro stesso paese approfittando della tragedia che ci ha colpito non lo accetteremo mai. E che sia il sindaco a far passare questo messaggio lo reputiamo inaudito». Questa la replica della famiglia Flammini, titolare del caffè Sibilla di Visso e degli annessi laboratori di pasticceria e gelateria, alle dichiarazioni del sindaco e senatore leghista Giuliano Pazzaglini.
La questione riguarda il ricorso al Tar (respinto) che la famiglia aveva fatto per non aver ottenuto uno spazio dove delocalizzare il laboratorio di gelateria nella futura struttura che sorgerà nell’area Park hotel. Il bar e il laboratorio di pasticceria sono stati riaperti nella struttura in legno donata da Loro Piana. Alla sentenza del Tar, Pazzaglini aveva commentato: «Area Park hotel, ricorso respinto, a quanto pare anche questa volta avevamo ragione. Mi dispiace per la famiglia Flammini ovviamente, ma non riesco a non provare soddisfazione per non aver arrecato un danno ingiusto a nessuno».
Parole che la famiglia però non ha apprezzato: «Il sindaco ha provato a gettare fango sulla nostra storia e reputazione. Ci consola il fatto che fortunatamente la maggior parte dei cittadini e dei commercianti di Visso ci sta dimostrando che questo dubbio non li ha minimamente sfiorati». Dopo aver ricostruito la storia dell’attività che negli ultimi 52 anni è stata portata avanti dalla stessa famiglia, hanno spiegato che l’attività è registrata con due unità locali al registro delle imprese. «Dopo due anni abbiamo delocalizzato il caffè e il laboratorio di pasticceria nella struttura “Compagnia dei maestri artigiani di Visso” realizzata grazie all’intervento privato di un gruppo di benefattori con a capo l’industriale Pier Luigi Loro Piana. La delocalizzazione del laboratorio di gelateria invece è stata negata dal sindaco con la motivazione che secondo lui volevamo aprire due diverse attività approfittandoci e lucrando sulla disgrazia che ci ha pesantemente colpiti e cercando un vantaggio da due diversi laboratori, che però avevamo prima del terremoto. Il problema è che non c’è spazio per metterlo insieme a quello della pasticceria. Fino all’ottobre 2016 i gelati li facevamo nel nostro laboratorio situato in piazza, ora dobbiamo andare a farli o a Tolentino o a Macerata, chiedendo a qualche collega di ospitarci. In quel laboratorio di gelateria avevamo speso quasi 70mila euro nel luglio 2016 per metterlo a norma. Mai inaugurato. Ci è rimasto solo il relativo mutuo».
Non è la prima volta che a Visso l’amministrazione, e il sindaco Pazzaglini in particolare, entra in conflitto con alcuni commercianti. Già nei mesi scorsi il titolare del ristorante Km0 (anche questo riaperto dopo il terremoto pur tra le difficoltà) aveva puntato il dito contro il Comune per aver fatto rimuovere una struttura in legno smontabile che il ristorante aveva installato per aumentare di qualche unità i posti a sedere per i clienti. Anche in quel caso il Tar aveva dato ragione all’amministrazione.
La copertura smontabile è da demolire: «Il ristorante ha resistito al sisma ma non alla politica»
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Ma come può essere, il Caffè Sibilla fiore all’occhiello di Visso!