Papa Francesco tornerà nelle Marche. Questa volta ha scelto Camerino. Il Pontefice arriverà il 16 giugno, a distanza di poco più di 3 mesi dalla visita al santuario di Loreto. Ad annunciarlo è stato pochi minuti fa il vescovo della diocesi di Camerino Francesco Massara che questa mattina ha convocato eccezionalmente il clero e i fedeli. il papa visiterà le Sae, poi sarà in piazza Cavour a celebrare la messa, in occasione della festa della Santissima Trinità.
«Verrà come Buon Samaritano – ha detto il vescovo- a versare l’olio della consolazione e il vino della speranza su una Chiesa che vive un momento di stanchezza e difficoltà dopo le conseguenze del sisma dell’ottobre 2016. Verrà come Buon Pastore a spandere il buon profumo di Cristo dentro le singole realtà nelle quali quotidianamente viviamo. Verrà ad irrobustirci nella fede, per incoraggiarci a ricostruire non solo le case ma anche i cuori, esortandoci a non perdere la speranza e a continuare a vivere la carità. Verrà per confermarci l’affetto di tutta la Chiesa e per testimoniare a ciascuno la sua vicinanza e il suo sostegno per il cammino che ancora resta da fare nella ricostruzione. Esprimo pertanto fin da subito al Santo Padre sentimenti di profonda e commossa gratitudine per questa visita, che per tutti noi è un evento di grazia, e segno di grande benevolenza alla nostra Chiesa».
La visita del Santo Padre alle zone terremotate della Diocesi di Camerino e San Severino e dell’incontro con i fedeli nella città di Camerino, si svolgerà secondo il programma stabilito dalla Prefettura della Casa Pontificia. Papa Francesco arriverà in volo e atterrerà al Centro Sportivo dell’Università di Camerino in Località Calvie. Dopo il saluto delle autorità, alle 9 visiterà le Sae con le famiglie che vi abitano in località Cortine, a seguire visita in Cattedrale, incontro con i Sindaci dei Comuni della Diocesi. Alle 10,30 in Piazza Cavour celebrazione della Santa Messa e Angelus.
Poi pranzerà con i Sacerdoti della Diocesi nel Centro Comunità San Paolo, alle 15 decollerà alla volta del vaticano dal Centro Sportivo dell’Università di Camerino. La partecipazione è aperta a tutta la diocesi ed è gratuita: non ci sono biglietti da acquistare. Tutti i partecipanti troveranno posto in piazza Cavour, e nei luoghi attorno adeguatamente predisposti per seguire l’evento e vedere il Santo Padre. Per l’organizzazione verrà predisposto un comitato ristretto diocesano, mentre quello civile sarà coordinato dal Prefetto di Macerata.
La notizia dell’arrivo del Santo Padre è rimasta ben custodita nelle stanze della segreteria dell’arcivescovo Massara, perchè il segreto confessionale gli ha imposto di comunicarlo in contemporanea al Vaticano, con il solenne annuncio di questa mattina, nella chiesa del Seminario, di fronte alla comunità diocesana ed alle autorità locali. «C’è un po’ di emozione – ha detto il presule iniziando la cerimonia – vi ho convocato da ieri, avete fatto diverse illazioni. Qualcuno pensa che il vescovo si trasferito ad altri incarichi, ma è presto dopo soli cinque mesi. Qualcuno ha ipotizzato la notizia giusta. Vi ho chiamati tutti, perchè quando si ha una notizia bella la si deve condividere con tutti. Il Papa sarà tra noi con il suo stile, una bellissima scelta quella di venire di domenica, pranzerà con noi, dirà l’Angelus. Vuole una visita semplice, bella e fraterna, dobbiamo comportarci come se ccogliamo un familiare nella nostra chiesa. Ci prepareremo in preghiera a questo bel momento per la nostra Diocesi, domani i sacerdoti lo annuncino in tutte le parrocchie. Fino all’ultimo ho negato tutto, il segreto confessionale ci ha imposto di tacere, ho potuto dirlo solo quando è stato annunciato in Vaticano». Il vescovo Massara ha poi concluso: «Esorto tutti e ciascuno ad intensificare la preghiera al Signore per Papa Francesco, affinché come comunità ecclesiale e civile, possiamo prepararci degnamente all’incontro con la sua persona, cercando di vivere con sobrietà, semplicità e letizia questa gioia straordinaria che il Signore ci ha donato».
Al centro Gianluca Pasqui e Rosa Piermattei
In prima fila le autorità locali. «E’ difficile trovare qualsiasi tipo di parola possa descrivere l’emozione di questo momento – ha detto subito dopo l’annuncio il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui – esprimo tutta la mia gratitudine al Santo Padre ed al nostro arcivescovo. La sua visita è qualcosa di straordinario, quello che ci vuole per ridare speranza a questi territori. Sentiamo forte questo messaggio e la vicinanza del Santo Padre, che restituirà quel coraggio che a volte sta venendo meno, a tutto il territorio. Le parole non riescono a rappresentare i sentimenti e le emozioni che provo in questo momento». Anche Rosa Piermattei, sindaco di San Severino, l’altro comune della diocesi, non nasconde l’emozione: «Sicuramente la visita del Santo Padre è una grande gioia, è importante che venga a vedere la nostra realtà. Devo essere sincera, era stato richiesto tante volte, finalmente abbiamo questa possibilità, dopo la recente visita a Loreto. Noi lo aspettiamo, attendiamo che benedica la nostra diocesi e tutte le altre comunità». Da Muccia, intervenuto all’evento Cgil, il rettore Unicam Claudio Pettinari definisce la visita del Papa «un segnale grandissimo, ci riempie di gioia perchè la sua vicinanza era già nota e sappiamo che con la sua visita e la sua preghiera sarà più facile la ripresa».
Venanzo Ronchetti
A Muccia c’è anche Venanzio Ronchetti, nel 1998 sindaco di una Serravalle rasa al suolo dal terremoto, che alla notizia della visita del Papa, non può fare a meno commosso, di ricordare quei momenti: «Fu una visita importante, quel 3 gennaio 1998 a pochi mesi dal sisma. La gente arrivò da tutta la Regione a Cesi, si radunarono 8 mila persone. Tra noi il Papa portò speranza, tra la gente che aveva perso tutto. Concluse la visita dicendo “Coraggio ce la farete”, siamo riusciti a ricostruire. Speriamo che ci porti fortuna anche la visita di Papa Bergoglio».
(m. z.)
(Ultimo aggiornamento alle 20,30)
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Dopo quasi 3 anni s'è ricordato
a me piace Papa Francesco.....però a questo proposito vorrei sperare che porti loro anche delle RISORSE!!!!! AMEN
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Potrebbe rinunciare a parte dell’8 permille (i soldi non mancano) e aiutare così concretamente i terremotati.
Veramente il segreto confessionale riguarda i peccati e i peccatori… queste continue gaffes, questi lapsus freudiani sono di una tristezza infinita anche per i laici, anche per i non credenti, ultimi difensori della nobiltà del cristianesimo nei confronti di un clero patentemente inadeguato.
La Repubblica Italiana deve erogare i fondi per la ricostruzione, non lo Stato della Città del Vaticano.
anche a me piace molto…… magari arrosto con du patate de colfiorito è un rosso piceno
pensasse a fa veni in Italia i migranti solo a quello è bono, tanto poi glie li governiamo noi
Papà Francesco parla alla coscienza dei cattolici e non deve dire cose che piacciano perché non ha l’assillo di un capo partito che invece parla spesso ad altre parti dei propri ascoltatori, sempre attento a catturare il loro consenso.
Quanto alla ricostruzione post terremoto, questa è compito dello Stato con il denaro della fiscalità.
…signor Foresi, anche ai “migranti” ci pensa lo Stato, oltre che i vari lavoretti che le risorse sono praticamente libere di svolgere, tuttavia il Papa predica di aprire i porti e di farli entrare!! C’è qualcosa che non mi torna..chissà cos’è!? gv
finché non metterete via questo finto buonismo in Italia non sistemeremo mai nulla