Spaccio nei comuni del cratere:
tre giovani in manette
La droga nei boschi di Canfaito (Video)

OPERAZIONE VESPRI dei carabinieri. E' nata dalla segnalazione di 10 mamme. Uno dei pusher, già arrestato a febbraio, si muoveva in taxi per sviare i controlli dei militari. Trovato un chilo di marijuana. Tra i clienti c'erano anche minorenni. Le cessioni di stupefacente avvenivano in diversi comuni tra cui Matelica, Camerino e Castelraimondo. Il colonnello Michele Roberti: «L'operazione evidenzia come lo spaccio sia inserito in una filiera complessiva, in cui lo stupefacente, dalle coste dell'Albania raggiunge quelle Adriatiche». Questa mattina si è svolta la convalida in tribunale: due sono tornati liberi e per il terzo obbligo di dimora

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Il capitano Roberto Cara (a sinistra) con il colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri, illustrano l’operazione Vespri

 

di Monia Orazi

Sono state dieci “mamme coraggio”, che insospettite dal comportamento dei figli, si sono rivolte ai carabinieri della Compagnia di Camerino, a dare il via alle indagini che hanno portato all’arresto di tre ventenni di Matelica, due già noti alle forze dell’ordine ed uno incensurato, ed al sequestro complessivo di un chilo di marijuana, destinato al consumo dei giovanissimi, anche minori, tra Camerino, Matelica e Castelraimondo, che una volta venduta sul mercato avrebbe fruttato diecimila euro. L’operazione denominata “Vespri”, si è conclusa proprio ieri al tramonto, nell’incanto della faggeta di Canfaito, dove uno degli arrestati ha nascosto tre etti di marijuana. Altri sette etti sono stati trovati nascosti nella cantina dell’abitazione di un ventenne albanese incensurato. A finire in manette tre giovani tutti residenti a Matelica e disoccupati. Il primo Zudi Jasharovski, 20enne di origine macedone, era già stato arrestato lo scorso 13 marzo, sorpreso sul letto di casa mentre contava i soldi guadagnati con lo spaccio circa 1500 euro, nella cui abitazione era stata trovata marijuana per un totale di cento grammi.

cara-carabinieri-matelica-2-650x488Successivamente posto agli arresti domiciliari, era stato condannato ad un anno e dieci giorni di reclusione, a seguito di patteggiamento, poi posto in libertà con la condizionale. Arrestati anche il 25enne di origine campana Giovanni D’Antonio, trovato con Jasharovski a Canfaito ieri nel tardo pomeriggio e un terzo giovane incensurato, Sulejmani Erioli, di origine albanese 24enne. Si tratta del secondo importante colpo assestato alla rete locale dello spaccio locale, fatta di una serie di persone che riforniscono il mercato dei giovani, anche davanti alle scuole, dopo l’operazione Diadema che nell’ottobre 2018 aveva portato a smantellare un maxi traffico di cocaina, con tre arresti, smantellando una rete capillare che utilizzava anche minori come pony express della droga, nell’entroterra. I risultati complessivi dell’operazione, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal colonnello Michele Roberti comandante provinciale dei carabinieri, dal capitano Roberto Nicola Cara, comandante della Compagnia di Camerino e dal sottotenente Paolo Rinaldi, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Camerino. Quella descritta dai militari è una rete di spaccio rivolta soprattutto ai minorenni e giovani studenti universitari. Teatro delle cessioni oltre alla zona degli istituti scolastici superiori di via Bellini, piazzale Gerani ed i vicoli del centro storico, sia per studenti superiori, anche minori, che universitari.

droga-matelica-3-arresti-4-650x488Dopo l’arresto e la sospensione condizionale della pena Jasharovski aveva festeggiato in un locale, ma l’occhio attento dei carabinieri della Compagnia di Camerino, del Nucleo operativo e della stazione di Matelica, è rimasto vigile su di lui. Il giovane ha cambiato strategia, ha iniziato a spostarsi in taxi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Tutti i suoi movimenti sono stati seguiti tramite pedinamenti ed osservazioni, dai carabinieri in borghese che hanno ricostruito i luoghi frequentati e le persone che sono entrate in contatto con lui. L’altra notte il ventenne già arrestato a marzo, si è fatto portare a Canfaito. Con pazienza ieri pomeriggio, i carabinieri nascosti hanno atteso ulteriori sviluppi, che non sono mancati. Al tramonto Jasharovski è tornato, accompagnato dal 25enne D’Antonio ed è scattata l’operazione, che ha coinvolto una ventina di militari, che hanno arrestato i due giovani per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nascosta in due buche sotto i faggi secolari di Canfaito è spuntata la droga, tre etti di marijuana, che è stata sequestrata. Per i carabinieri, in servizio dal mattino, però non era finita. E’ scattata la perquisizione domiciliare a casa di un insospettabile, Sulejmani Erioli, incensurato, nella cui cantina sono stati trovati nascosti altri settecento grammi di erba. Anche per lui sono scattate le manette. «Si tratta di un’operazione di grande impegno per i carabinieri della Compagnia di Camerino, del Nucleo operativo e della stazione di Matelica – ha sottolineato il colonnello Roberti – che ha richiesto una serie di investigazioni per lunghe ore, osservazioni e pedinamenti. I militari nonostante le difficoltà operative, non si sono sottratti al massimo impegno nell’attività di prevenzione e contrasto alla diffusione di sostanze stupefacenti. L’operazione evidenzia come lo spaccio sia inserito in una filiera complessiva, in cui lo stupefacente, dalle coste dell’Albania raggiunge quelle Adriatiche, a testimoniarlo i sequestri effettuati a Porto Recanati. Attraverso la rete di spaccio si raggiungono anche territori decentrati come questi, in cui la droga viene ceduta a studenti, a volte minori ed ai ragazzi. Si cerca di ricostruire la filiera di spaccio, risalendo all’origine, tramite un’attività costante, che porta a sequestri di sostanze stupefacenti in diverse zone della provincia».

Questa mattina sono stati convalidati gli arresti. Per Jasharovsky il giudice Daniela Bellesi ha disposto l’obbligo di dimora a Matelica con divieto di uscire dopo le 20, e l’obbligo di firma. Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per D’Antonio invece nessuna misura, è libero. In aula ha detto che non c’entra con la droga e aveva solo accompagnato Jasharovsky a fare una passeggiata. Il pm Francesca D’Arienzo aveva chiesto i domiciliari per il macedone e il carcere per l’italiano. Convalidato anche l’arresto di Erioli che poi ha patteggiato 2 anni e 2mila euro di multa, pena sospesa. Anche Erioli è tornato libero.

 

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La droga trovata

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