Doveva mettere delle telecamere in Comune, a Macerata, per una indagine della Guardia di finanza ma invece di mantenere il segreto parlò della cosa al sindaco di Macerata, Romano Carancini, e ad un dipendente comunale. Questa l’accusa rivolta a Filippo Mosciatti, 70 anni, di Serravalle, che è finito sotto accusa al tribunale di Macerata per rivelazione di segreti d’ufficio. Oggi è stato sentito proprio il sindaco di Macerata, Romano Carancini. Il primo cittadino, in aula al tribunale di Macerata, ha confermato che Mosciatti gli aveva detto che era andato a mettere le telecamere. Il 70enne doveva sistemare le telecamere su incarico della Guardia di finanza che stava indagando sui furbetti del cartellino in Comune. E Mosciatti, dice l’accusa, sostenuta dal pm Enrico Riccioni, era tenuto alla segretezza in merito all’incarico ricevuto perché le indagini erano coperte da segreto istruttorio. Sempre secondo l’accusa invece avrebbe rivelato che erano in corso indagini della Finanza in merito all’assenteismo di dipendenti sul luogo di lavoro e che era imminente l’installazione di telecamere. I fatti risalgono al giugno 2012 e il processo, destinato alla prescrizione, è stato rinviato. Il 70enne è difeso dall’avvocato Carlo Pagamici.
(Gian. Gin.)
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