«Neve sotto la Regione?
Una sceneggiata»
Consalvi critica Saltamartini

CINGOLI - Il segretario locale del Pd duro nei confronti del primo cittadino e del gesto di sabato mattina legato all'ospedale cittadino. «Una mossa demagogica lucida, con uno sfondo del tutto elettorale. E grazie a noi che è stato ripristinato il Punto di primo intervento»

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La neve portata sotto il palazzo della Regione dal sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini

 


«La neve scaricata sotto la Regione? Una sceneggiata, fumo negli occhi dei cittadini da parte di chi continua a inventarsi un nemico che non c’è». Il segretario del Pd Cingoli, Raffaele Consalvi, critica la mossa del sindaco Filippo Saltamartini, che sabato scorso ha portato un camion di neve sotto palazzo Raffaello ad Ancona (leggi l’articolo) protestando per l’attuale condizione dell’ospedale comunale.
 Consalvi, candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Cingoli, riconosce le esigenze della popolazione, ma sottolinea come il gesto della giunta sia stato «non una carnevalata, ma una mossa demagogica lucida, con uno sfondo del tutto elettorale. Si contesta la delibera regionale 81 che altro non è la proposta di Piano sanitario regionale. Il piano riconosce, come di fatto era in precedenza, i presidi di Pergola e Amandola in quanto distanti oltre i 60 minuti da un pronto soccorso in virtù di leggi nazionali di cui una la 135 del 2012 che ha tagliato in maniera indiscriminata i posti letto e i finanziamenti nelle piccole strutture quando il nostro sindaco era anche senatore della Repubblica.  Un novello dottor Jekyll e mister Hyde che a Cingoli organizza la protesta, mentre a Roma vota a favore o si astiene».

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Raffaele Consalvi, candidato sindaco di Cingoli

Secondo quanto affermato da Consalvi però, l’ultima delibera «non cambia nulla per i cittadini di Cingoli. Viene smantellato o ridotto qualche reparto o servizio? Nulla. Allora perché questa uscita dal forte impatto mediatico. Le chiavi di lettura sono due. La prima – spiega il candidato sindaco – è che con un piano sanitario in via di approvazione, dove i mal di pancia a livello regionale sono una cosa normale, si cerca di organizzare la protesta tra chi vuole che tutto rimanga così com’è e chi cerca faticosamente di creare delle eccellenze ad alta intensità di cura su un ambito provinciale. Due anni fa questo giochino strumentale non gli riuscì con il terremoto con i sindaci del cratere, oggi ci riprova con la sanità in chiave elezioni regionali. La seconda chiave di lettura ha una declinazione tutta nostrana. Quando un anno e mezzo fa il nostro sindaco salì sull’Aventino rompendo ogni rapporto con il direttore di Area vasta e con la Regione, io e gli amici del Pd, solo per amore della città, riprendemmo per i capelli una situazione compromessa e solo con una continua interlocuzione con il governatore Ceriscioli, con l’assessore Sciapichetti e i consiglieri Micucci e Giancarli riuscimmo a far ripristinare il Punto di primo intervento, oggetto anche ultimamente di un supporto prezioso da parte della dirigenza sanitaria Asur».

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Il camion di neve a palazzo Raffaello

Consalvi rivendica i successi del Pd locale legati al locale ospedale. «Dotare il presidio di nuove e importanti attrezzature, ridurre i tempi di attesa nel reparto di radiologia (molti cittadini di Jesi vengono a Cingoli) avere un reparto di lungodegenza riabilitativa ospedaliera che per merito di un team multidisciplinare è diventato un fiore all’occhiello per tutta la Regione sono fatti concreti. Non secondari i posti letto di cure intermedie sempre occupati e a vantaggio dei cittadini del territorio, mentre altri provvedimenti sono in itinere. Per quanto riguarda il nuovo piano sanitario già da tempo siamo impegnati oltre a mantenere i servizi esistenti ad incrementarli rispetto alle peculiarità della nostra zona e alle legittime esigenze della popolazione. I risultati di questo percorso noi nelle prossime settimane li porteremo all’attenzione dei cittadini e qualcuno sicuramente avrà pensato come metterci il cappello. Qual è la soluzione migliore se non quella di organizzare una sceneggiata ad Ancona per poi dire siamo riusciti ad ottenere queste cose solo perché abbiamo protestato? Siamo convinti – conclude – che su questo problema i cittadini di Cingoli sapranno distinguere tra chi ha lavorato in silenzio, in modo serio e continuo per il bene della città e chi invece ha brillato per assenza e oggi con un colpo ad effetto cerca di buttare un po’ di fumo negli occhi dei cingolani continuando ad inventarsi un nemico che non c’è».    

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