Stop dell’Anac su Tolentino,
Bisonni: «Subito seduta straordinaria
in Commissione ambiente»

SISMA - Il consigliere regionale chiede che si faccia chiarezza e attacca il sindaco Pezzanesi: «Il Comune non è esente da colpe, in ritardo rispetto a tutti gli altri sull'emergenza abitativa». L'associazione Città in Comune chiede un Consiglio comunale aperto

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Il consigliere Sandro Bisonni

 

«Ho chiesto al presidente della Commissione regionale ambiente e territorio di indire una seduta straordinaria fare chiarezza sulla vicenda dello stop dell’Anac alla costruzione dei 46 appartamenti per sfollati a Tolentino». A dirlo Sandro Bisonni, consigliere regionale del gruppo misto, all’indomani della comunicazione dell’ente guidato da Raffaele Cantone che ha chiesto all’Erap di correggere il tiro nella pratica che riguarda una palazzina in contrada La Rancia, mettendo quindi uno stop al progetto di realizzare lì 46 appartamenti per chi non ha più casa dopo il sisma.

Bisonni attacca anche l’amministrazione della città per le scelte fatte dopo il terremoto. «Il comune di Tolentino è uno di quei Comuni che per una serie di scelte e forse anche per incapacità politica della presente amministrazione, è maggiormente indietro sulla ricostruzione. A parità di norme, il confronto con lo stato di avanzamento di altri comuni vicini e di dimensioni paragonabili, è impietoso. Ci basti guardare ad esempio San Severino dove tutte le macerie sono state rimosse, tutte le sae consegnate, nessuno è costretto a vivere dentro a dei container e sono partiti numerosissimi cantieri, per non parlare della bellissima scuola recentemente inaugurata. A Tolentino – prosegue Bisonni – tutto o quasi è fermo, quasi nulla è stato costruito se non quello che non è urgente e anzi non necessario come l’ecomostro realizzato al campo da calcio di viale Vittorio Veneto che andava, a mio parere, realizzato in un area più idonea come le Grazie o lo Sticchi. Non è più accettabile che una città come Tolentino sia l’ultima della classe. Le norme sono le stesse per tutti. Qui quello che manca è la capacità del sindaco Giuseppe Pezzanesi e della sua amministrazione di gestire e saper affrontare con il dovuto impegno e la dovuta velocità l’emergenza abitativa. Non possiamo più far attendere i tolentinati – conclude Bisonni- che non meritano questo trattamento. Con questo stop dell’Anac si prospetta un allungamento estenuante dei tempi e a chi sostiene che in questo caso il Comune è incolpevole, ricordo che la scelta di non costruire le sae, ma questi appartamenti, è stata una scelta tipica di questa amministrazione, unico caso isolato in tutte le Marche».

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La palazzina di Tolentino in contrada La Rancia

Ad attaccare l’amministrazione anche l’associazione Città in Comune, che chiede sul tema un Consiglio comunale aperto: «La vicenda, al di là dell’aspetto normativo, conferma le perplessità che abbiamo esplicitato da quando il sindaco si è barricato sulle sue posizioni, quindi da un anno a questa parte. Invece che seguire l’iter previsto dalla normativa in risposta all’emergenza abitativa determinatasi con il terremoto, Pezzanesi si è blindato sull'”operazione capannone” senza sentire ragioni, grazie anche a incomprensibili scelte della Regione. Oltretutto a due anni dal sisma, Tolentino rimane l’unica città a non aver fatto letteralmente nulla per uscire concretamente dall’emergenza. Nulla, eccezion fatta per l’area container, vera e propria bomba ad orologeria (così come confermano i tanti volontari che lì operano) sulla quale auspichiamo un intervento delle istituzioni affinché si proceda ad una sistemazione degli ospiti. Come associazione torniamo a chiedere con determinazione la convocazione di un Consiglio comunale aperto, dove si dia finalmente voce a chi in questi lunghi anni è stato costantemente messo al silenzio dai monologhi senza capo né coda di Pezzanesi».

Palazzina per sfollati a Tolentino, stop dell’Anticorruzione



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