Giuliano Ciabocco
Prima pietra in primavera, poi tutto fermo per il parere negativo del ministero. Il destino della scuola di San Ginesio, da ricostruire dopo il terremoto, si deciderà il 18 settembre. Data della Conferenza permamente convocata nella sede del commissario Paola De Micheli, che pure sta premendo perché si trovi una soluzione all’impasse. Sarà presentato un nuovo progetto, reso necessario dopo le limitazioni imposte dai vincoli richiamati dal Mibac lo scorso giugno. La conferenza affronterà tutte le problematiche per superare gli ostacoli che hanno impedito l’inizio dei lavori di costruzione del polo. La struttura scolastica di San Ginesio, finanziata dallo Stato con circa 13 milioni di euro, prevede un edificio destinato ad ospitare il liceo Linguistico e il liceo delle Scienze umane dell’Iis “A. Gentili”, gli indirizzi Arredo e forniture d’interni, Meccanica elettronica e automazione dell’Ipsia “R. Frau”, oltre a una palestra e un auditorium, mentre in una struttura separata troveranno spazio la scuola dell’infanzia e la scuola primaria del capoluogo.
Paola De Micheli
«Mi auguro – afferma la commissaria per la Ricostruzione, Paola De Micheli – che con la conferenza dei servizi del 18 settembre si ponga finalmente fine a questa spiacevole vicenda e sia possibile la riapertura al più presto del cantiere per la costruzione della scuola di San Ginesio. Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti per superare le difficoltà. Ora c’è bisogno di un sforzo supplementare di collaborazione tra le istituzioni per ripartire rapidamente con i lavori». Per il sindaco Giuliano Ciabocco è tempo che si scoprano le carte sul destino della scuola. «Finora – dice – siamo stati in silenzio per correttezza e serietà a salvaguardia delle scuole di San Ginesio e del contributo promesso. Ma non vogliamo certamente essere corresponsabili di scelte sbagliate che andranno ad incidere sul futuro del nostro paese. Il 18 settembre è l’ultima data utile, i ginesini hanno diritto ad avere una risposta definitiva. In questi mesi abbiamo lavorato in sinergia con tutte le istituzioni per la realizzazione del polo scolastico, adesso qualcuno deve assumersi la responsabilità: ci venga data la possibilità di realizzarlo o si dica che non è possibile stante le condizioni attuali con il parere contrario della Sovrintendenza. Non possiamo perdere altro tempo. La Sovrintendenza ai beni culturali dovrà esprimersi e consentire alla nostra comunità di proseguire i lavori della scuola, attenuando il vincolo, considerato anche il fatto che nel nuovo progetto le mura vengono valorizzate come mai prima. Non vorremmo pagare oltre modo il fatto di non aver accettato di percorrere la strada delle donazioni private e di aver invece riposto fiducia nella pubblica amministrazione».
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