Camerino, l’opposizione attacca:
«Basta mentire sui ritardi
manca un piano per la città»

SISMA - I consiglieri Caprodossi, Fanelli e Trojani puntano il dito contro il sindaco Pasqui e la Regione: «Propaganda continua a spese dei cittadini»

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Andrea Caprodossi

 

«Basta bugie sulle ragioni dei ritardi per la consegna delle casette. Vorremmo dare spazio ad un po’ di verità per i nostri cittadini che purtroppo continuano ad essere bersaglio inconsapevole di una azione continua di propaganda». I consiglieri comunali d’opposizione Andrea Caprodossi, Marco Fanelli, Fabio Trojani puntano il dito contro il sindaco Gianluca Pasqui e la Regione per i ritardi di consegna delle soluzioni abitative d’emergenza e con il primo cittadino e la giunta per non avere «non solo un progetto futuro ma nemmeno un’idea».

Al di là della contentezza per chi rientra grazie alle sae, dicono i consiglieri, «riteniamo sarebbe stato più consono consegnare semplicemente gli alloggi alle famiglie senza organizzare ogni volta teatrini con emittenti televisive al seguito. Ciò non è molto rispettoso se non altro per il ritardo con cui stanno rientrando le famiglie rispetto agli altri comuni e le numerose famiglie che ancora non sono potute rientrare. Su questo punto vogliamo ribadire ancora una volta che la solita storiella raccontata dal sindaco secondo la quale i ritardi sono dovuti al fatto che ha voluto tenere tutti vicino alla città e non delocalizzare tutto verso “valle”. Questa è una grandissima bugia che si sono inventati il sindaco con gli esponenti regionali per coprirsi a vicenda. I ritardi – proseguono -, partono infatti già dal dopo terremoto quando i sindaci hanno dovuto individuare le aree per le sae. Quello di Camerino è stato l’ultimo ed ha agito con un ritardo di sei mesi e più rispetto agli altri. Non è assolutamente vero che i ritardi sono il prezzo da pagare per tenere insieme la comunità questa è una enorme bugia condivisa con la Regione. È molto grave prendere in giro chi sta soffrendo e chi si trova in uno stato emotivo fragile».

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Un’area sae a Camerino

I consiglieri sono critici anche sul progetto di città che si sta portando avanti. «Concentrare una città interamente su un fazzoletto di terreno non è sicuramente la migliore scelta in termini di vivibilità ed assetto futuro – dicono -. Basta pensare che la nuova scuola Betti e tutto il polo scolastico finirà per trovarsi in mezzo alle strade densamente trafficate. Non a caso di fronte a tale approccio e le conseguenti opere di cementificazione uno studio famoso di come quello dell’architetto Cucinella ha preferito darsela a gambe levate. Nella realtà tutte le operazioni di propaganda che giornalmente vengono effettuate servono a nascondere il fatto che per la città non c’è non solo un progetto futuro ma nemmeno un’idea. Ciò per stessa ammissione del sindaco nel Consiglio comunale. Il fatto inoltre che non vengono dati cronoprogrammi nemmeno per le messe in sicurezza del centro storico da l’idea che la città quella dentro le mura è stata completamente abbandonata. Anche il fatto che sia o state individuate sei perimetrazioni fa capire che si pensa più ad una spartizione che ad un progetto ambizioso per Camerino che tra l’altro deve passare inevitabilmente per una riqualificazione urbanistica già ampiamente disattesa». I consiglieri sottolineano che mancano all’appello anche proposte per attirare i turisti, luoghi di aggregazione ben definiti per età («gli unici sono quelli universitari, l’unica istituzione che ha saputo rispondere adeguatamente al sisma»), una via per passeggiare illuminata. «Chiediamo a tutti – concludono- , di smetterla di fare campagna elettorale, di non pensare al proprio tornaconto personale ma di svolgere l’attività per il bene della città che non ha bisogno di ulteriori divisioni, ma di marciare unita verso la rinascita».



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