Bruno Prugni
«Chi sarebbe così stolto da far stimare un immobile che vuole acquistare dal tecnico della società venditrice?», chiede il Pd di Tolentino. Il sindaco Giuseppe Pezzanesi replica: «Affidare al professionista che oltre sei anni fa seguiva la proprietà non è né un illecito, né una stolta disattenzione. Scelta fatta a garanzia di una tempistica breve che salvaguarda gli interessi del Comune e quindi dei cittadini». E’ di nuovo querelle a Tolentino per le sistemazioni degli sfollati. Il Comune ha individuato un’area edificabile, di fronte alla caserma dei carabinieri, per scostruire una palazzina per le famiglie senza casa. Ma i dem storcono il naso di fronte al tecnico scelto per stimarne il valore e anche rispetto alla tempistica di realizzazione.
«Chiunque – dice il Pd -, se mai avesse la possibilità di acquistare un bene il cui costo sia dell’ordine di alcuni milioni di euro, si affiderebbe ad un proprio tecnico di fiducia per determinare il valore del bene. Tutti tranne il Comune di Tolentino. Con la delibera di giunta n. 259 del 6/7/18, infatti, l’amministrazione ha affidato la stima di un’area edificabile (quella di fronte alla caserma dei carabinieri) al tecnico che si sa da sempre lavorare per la società proprietaria dell’area in vendita. Questo fatto è, a dir poco, incredibile. Le stime – proseguono i dem -, devono essere fatte dagli appositi enti deputati (come l’Ufficio tecnico erariale) e non da privati. Il rischio, se non la certezza, è quella di pagare un bene molto di più del suo valore reale. Come è successo nel caso del capannone avanti al Castello della Rancia, dove sono stati spesi 1,6 milioni di euro per un immobile invenduto da decenni e che diversi imprenditori locali hanno rifiutato a costi enormemente più bassi. Pezzanesi – conclude il Pd -, modifichi la delibera e affidi la stima dell’area ad un ente terzo. Siamo favorevoli all’acquisizione dell’area ma non si può, con la scusa dell’emergenza, regalare o peggio sperperare soldi pubblici. Tolentino è in grave e colpevole ritardo in tutto. Alcuni cantieri di ricostruzione pesante termineranno prima dell’assegnazione emergenziale degli appartamente che Pezzanesi da due anni promette».
Giuseppe Pezzanesi
Pezzanesi replica agli avversari accusandoli di «fingere di non sapere come funzionano i meccanismi burocratici degli enti» e di «essere lontano dalle necessità dei cittadini, ostentando a tutti i costi un atteggiamento critico sulla quasi totalità degli argomenti riguardanti la risoluzione dei problemi delle persone. Il consigliere Prugni e i suoi colleghi sanno perfettamente che la giunta Ruffini stipulò un accordo di programma con la stessa proprietà per realizzare in quell’area, non edilizia speculativa ma convenzionata, seguendo lo schema tipo a prezzi stabiliti dalla Regione (la stessa delle cooperative). Il prezzo di allora, al metro quadrato, era di molto superiore a quello stimato oggi attraverso la perizia giurata, già depositata dall’architetto incaricato, dove si richiamano tutti gli atti consiliari e di giunta delle amministrazioni precedenti». Da qui la spiegazione sulla scelta del professionista incaricato: «Affidare al professionista che oltre sei anni fa seguiva la proprietà non è né un illecito, né una stolta disattenzione – dice il sindaco -. Oggi questo rapporto non è più in essere. Tengo a sottolineare che la perizia da lui redatta è una perizia giurata innanzi a pubblico ufficiale, in cui il professionista si assume di fronte alla legge e alla collettività la responsabilità di ciò che sottoscrive. In secondo luogo, e questa è la massima garanzia di fronte ai cittadini di trasparenza e di corretto utilizzo del denaro pubblico, la stima fatta dal professionista incaricato è soggetta al giudizio di congruità dell’Agenzia del Demanio di Roma, obbligatorio per legge, che vi assicuro non fa sconti a nessuno». L’Agenzia del demanio stabilirà quindi se il valore della perizia giurata è congruo. «L’eventuale valutazione di stima da parte di un tecnico diverso comporterebbe una considerevole dilatazione dei tempi – conclude il sindaco -. Dunque una scelta fatta a garanzia di una tempistica breve che salvaguarda gli interessi del Comune e quindi dei cittadini attraverso due tipi di garanzie: il giuramento della perizia e l’obbligo di richiedere il giudizio di congruità dell’Agenzia del Demanio prima dell’acquisto dell’anzidetta area. Difendiamo la scelta di evitare il consumo del suolo per la realizzazione di soluzioni abitative d’emergenza, pur comprendendo i disagi di chi oggi ancora non vede il riscontro delle proprie aspettative. Aspettative che non tradiremo e per cui stiamo lavorando senza sosta, ma che oggi incontrano l’ostacolo di una burocrazia diffidente verso gli amministratori locali».
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