di Monia Orazi
Visso ha chiuso oggi la partita della consegna delle Sae. Mancano solo pochi dettagli e la presenza di ruspe e cantieri aperti diverrà solo un ricordo, quando sarà completata l’unica Sae richiesta a Cupi e le opere di urbanizzazione in località Villa Sant’Antonio. Questa mattina altre quarantesei famiglie per un totale di circa 120 persone sono rientrate in paese, per prendere possesso della loro soluzione abitativa di emergenza, nell’area di via Cesare Battisti 1, la prima in cui sono iniziati i lavori, ma anche la più complessa dal punto di vista geologico.
Di fronte al sindaco senatore Giuliano Pazzaglini, ai consiglieri comunali Filippo Sensi ed Antonio Aureli, alla presenza dei tecnici comunali, si è consumato il rito della firma e la consegna delle chiavi. Famiglie con bambini, anziani ultraottantenni che da soli sono un gran pezzo di storia del paese, si sono presentati puntuali alle 10 per quella che è stata l’ultima consegna delle casette a Visso. Un percorso iniziato il 26 novembre del 2017 con la consegna delle prime quaranta Sae nella zona del campo sportivo, per tanti il primo punto fermo dopo mesi sballottati tra hotel, agriturismo ed alberghi, o i tredici mesi in roulotte degli irriducibili, che proprio al campo sportivo aveva costituito una comunità caparbia e tenace, che non ha mai lasciato la “Perla dei Sibillini”, nemmeno nei primi mesi durissimi dopo le devastanti scosse dell’ottobre 2016. «Un anno fa attendevo questo giorno con trepidazione – ha detto il sindaco senatore Giuliano Pazzaglini – credendo che sarebbe stato il primo passo, forse il più importante per la ricostituzione della nostra comunità. Adesso non è più così, da una parte c’è insoddisfazione, per aver consegnato con quasi un anno di ritardo, la prima area in cui sono iniziati i lavori. Il layout è stato approvato a marzo dell’anno scorso, il primo cronoprogramma della Protezione civile, prevedeva la consegna nell’agosto 2017».
Nel suo discorso il primo cittadino ha analizzato le prospettive future: «Ora c’è una consapevolezza diversa, che è quella di chi sa che la ricostruzione sarà lenta e rischia di rimanere fine a se stessa. Prima di iniziare la consegna delle Sae, ho detto a tutti che dovranno farsi parte attiva di questa ricostituzione, con idee, proposte, con una collaborazione che permetta, nei limiti delle proprie possibilità e capacità, di creare nuove opportunità». La paura è di rifare un “borgo presepio” senza persone che ci abitano. «Il rischio più grosso ora è questo – ribadisce Pazzaglini -, di procedere con la ricostruzione, ma di farla troppo tardi. Noi abbiamo delle eccellenze che ci permetterebbero di essere una parte economica attiva di questa regione e di creare opportunità, sia per le famiglie che torneranno, sia per quelle nuove che decidessero di insediarsi nella nostra zona. E’ fondamentale che nella ricostruzione si predisponga un progetto, una visione futura, che consenta la creazione ed il mantenimento di queste opportunità. Ecco perchè il passo di oggi per me è fondamentale, come il primo di un percorso molto lungo. Non è il più importante, ma quello che dà maggiore soddisfazione, perchè veder tornare le persone è stato da subito l’obiettivo prioritario dell’attività dell’amministrazione. Il timore è che alcuni potrebbero non avere le condizioni per fermarsi, quindi l’impegno delle amministrazioni comunali dei comuni più colpiti dovrà essere di fare in modo che le persone che sono tornate, possano continuare a rimanere qui, occupando le Sae».
Presente all’ultima consegna anche uno dei referenti del consorzio Arcale che ha montato le Sae, Abele Lamuraglia: «Siamo arrivati in fondo con le consegne, questa era un’area importante che ha presentato dei problemi, è stata portata a termine in modo dignitoso. Sono soddisfatto e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato. Visso ha subito gravissimi danni, per le persone è stato molto duro aspettare, ora che sono entrate nelle soluzioni abitative di emergenza, l’augurio è che possa partire quanto prima la grande macchina della ricostruzione». Al termine della mattinata di consegna, ultimata dal consigliere Filippo Sensi, ha voluto ringraziare il personale comunale: «Vorrei ringraziare il personale del Comune di Visso che in questi anni si è occupato in condizioni difficilissime di trovare le migliori soluzioni per i cittadini, facendosi carico di molte situazioni sociali, impegnandosi nell’esecuzione di opere al contorno delle aree Sae, persone che a loro volta hanno avuto situazioni familiari difficili, che sono dovuti uscire di casa, fare trasferte e che si sono comunque impegate al di là del loro lavoro per perseguire il miglior risultato».
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Mi congratulo per l’importante traguardo raggiunto, apprezzo la stima per il lavoro svolto dalla compagine comunale e di tutti quanti hanno contribuito a questo risultato, però l’enfasi del momento ha forse fatto dimenticare per un attimo che la soluzione è per molti, ma non per tutti. Ci si augura che in un futuro, spero prossimo, questa speranza diventi realtà.