di Monia Orazi
Durissimo colpo al mercato locale dello spaccio di droga, con l’operazione “White fuel” portata a termine nelle scorse ore dalla Compagnia dei carabinieri di Camerino diretta dal capitano Roberto Nicola Cara. Una giovane coppia di albanesi, 31 anni lui e 27 anni lei, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con il sequestro di 623 grammi di cocaina in gran parte da tagliare, che sul mercato avrebbero fruttato circa 90-95 mila euro una volta venduti.
La droga e i contanti sequestrati
I carabinieri di Castelraimondo e del Nucleo operativo di Camerino hanno sequestrato anche 11.020 ritenuti frutto dell’attività di spaccio. In manette sono finiti Briken Hila, 31enne di professione dipendente di un distributore di benzina a Castelraimondo e la compagna Romina Bardhi 27enne, incinta di cinque mesi ed arrestata per concorso in spaccio di droga. Lei è ai domiciliari, mentre il suo partner a Montacuto. I due erano incensurati e noti a Castelraimondo, anche se nati in Albania vi risiedono da molti anni e non avevano mai destato sospetti. Si tratta del sequestro più ingente di droga, mai effettuato negli ultimi vent’anni, nel territorio di competenza della Compagnia dei carabinieri di Camerino. L’operazione è stata condotta attraverso pedinamenti, osservazioni e controlli durati circa due mesi, coinvolgendo tre carabinieri. I dettagli sono stati illustrati dal capitano Roberto Nicola Cara, del comandante della stazione di Castelraimondo luogotenente Renato Ventrone e del maresciallo Danilo D’Afflisio. A destare sospetti, duranti i quotidiani servizi di controllo del territorio posti in essere dai carabinieri, è stato lo strano via vai di persone note alle forze dell’ordine per essere assuntori di sostanze stupefacenti, che probabilmente oltre a rifornirsi di carburanti, si rifornivano di polvere bianca, da qui il nome scelto per l’operazione “White fuel”, benzina bianca.
I militari hanno deciso di vederci chiaro ed è partita l’attività d’indagine, attraverso precisi riscontri per ricostruire la rete dello spaccio locale. Ieri pomeriggio i carabinieri dopo aver visto un uomo entrare nel distributore, sono entrati in azione. Poco più tardi, a distanza dal distributore, hanno fermato il consumatore e gli hanno trovato addosso una dose da un grammo di cocaina, appena acquistata. Per lui è scattata la segnalazione alla Prefetrura come assuntore di sostanze stupefacenti. I militari si sono poi recati al distributore, il cui proprietario è risultato completamente all’oscuro dell’attività collaterale svolta dall’insospettabile dipendente, ed hanno perquisito Briken Hila. Addosso gli hanno trovato cinque dosi da un grammo di cocaina già pronte per la vendita e circa duemila cinquecento euro in contanti, frutto dell’attività di spaccio. Nel box del distributore, ben nascostam c’era una scatola con una confezione da un grammo e altre due da cinque grammi di polvere bianca, che servivano da rifornimento nel caso altri fossero andati ad acquistare droga.
Pochi minuti dopo è scattata la perquisizione a casa dell’uomo, dove si trovava la compagna incinta di cinque mesi. Romina Bardhi quando ha visto i militari ha reagito male, opponendo resistenza. Era nell’abitazione dei due che si nascondeva il quantitativo più grande, un panetto di 504 grammi di cocaina in cristalli, si presume molto pura e ancora da tagliare, altri 111 grammi e cinque dosi erano contenute in una scatoletta bianca, con del riso dentro, che funge da deumidificatore. Nel borsellino della donna sono stati trovati altri 8.200 euro, frutto dell’attività di spaccio. I militari hanno sequestrato anche due cellulari ed un bilancino di precisione, insieme ad un tablet. L’operazione si è conclusa questa mattina con l’arresto dell’uomo, trasferito nel carcere di Montacuto ad Ancona, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che ancora deve essere fissata. Mentre per la donna il magistrato di turno ha disposto gli arresti domiciliari, con l’accusa di concorso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La notevole entità del sequestro lascia supporre che nella rete dello spaccio l’arrestato possa essere un fornitore intermedio e che la droga fosse destinata anche al mercato di Matelica e Camerino. La lunga ed articolata attività dei carabinieri è un segnale forte di contrasto e repressione alla diffusione di sostanze stupefacenti, rapportata alla realtà tranquilla di un paesino come Castelraimondo che conta poco meno di cinquemila abitanti.
(servizio aggiornato alle 12,30)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Nessun commento ??
E che vuoi commentare, è un reato oramai banale tanto che oggi si dice ” Chi spaccia va in galera e chi ruba un mela no”. Ricci ti aspetti che qualcuno cominci con la solite canzoni sui soliti stranieri, sulle solite risorse, sul dire che questi ci pagano le pensioni e qui aggiungerei: “quelle dei poveracci no,siamo autosufficienti, ma per quelle d’oro, da qualche parte i soldi dovranno venir fuori”. Vuoi vedere che sono proprio gli stranieri a pagare le pensioni d’oro e per questo la classe politica più vicina ai ricchi cioè il Pd è per una illimitata acquisizione di risorse umane provenienti da tutte le parti del mondo dove stanno peggio di noi e che sono sempre meno, per sostituire tutti gli indigeni bianchi con stranieri a basso costo perché bisogna pur vivere e sapersi accontentare. E quando tutti gli italiani che non vogliono più far certi mestieri rimarranno prima orfani dei nonni e poi dei genitori, voglio vedere che cosa faranno. Solo che se non faranno pagare l’Irpef a tutti quelli che ora sono disseminati per le campagne italiche e che guadagnano tre euro al giorno, non vorrei che si corresse il rischio che alla fine salti il banco. E poi, quella foto con tutti quei soldi…. Persino una banconota da duecento euro che con quelle da cinquecento si trovano solo sulle linee di confine con Austria, Francia ecc….
E che vuoi commentare, è un reato oramai banale tanto che oggi si dice ” Chi spaccia va in galera e chi ruba un mela no”. Ricci ti aspetti che qualcuno cominci con la solite canzoni sui soliti stranieri, sulle solite risorse, sul dire che questi ci pagano le pensioni e qui aggiungerei: “quelle dei poveracci no,siamo autosufficienti, ma per quelle d’oro, da qualche parte i soldi dovranno venir fuori”. Vuoi vedere che sono proprio gli stranieri a pagare le pensioni d’oro e per questo la classe politica più vicina ai ricchi cioè il Pd è per una illimitata acquisizione di risorse umane provenienti da tutte le parti del mondo dove stanno peggio di noi e che sono sempre meno, per sostituire tutti gli indigeni bianchi con stranieri a basso costo perché bisogna pur vivere e sapersi accontentare. E quando tutti gli italiani che non vogliono più far certi mestieri rimarranno prima orfani dei nonni e poi dei genitori, voglio vedere che cosa faranno. Solo che se non faranno pagare l’Irpef a tutti quelli che ora sono disseminati per le campagne italiche e che guadagnano tre euro al giorno, non vorrei che si corresse il rischio che alla fine salti il banco. E poi, quella foto con tutti quei soldi…. Persino una banconota da duecento euro che con quelle da cinquecento si trovano solo sulle linee di confine con Austria, Francia ecc….
Peccato,quei soldi servivano per i
versamenti dei contributi INPS delle nostre pensioni.
..mah..se li arrestano tutti (come potrebbe accadere..) rimarremo senza risorse per le pensioni, accidenti!! Ciao ciao. Giuseppe
Tranquillamente su Facebook, lui e lei. La voglia di apparire ha però degli inconvenienti.