di Marco Ribechi
(foto Fabio Falcioni)
E’ la voce di Fabrizio Frizzi ad aprire la 29a edizione di Musicultura. L’amico dello Sferisterio di Macerata, timoniere per ben nove anni consecutivi, è presente nell’arena grazie al suo alter ego virtuale, il cowboy Willy del film di animazione Toy Story, che dà il via alla prima canzone. Sul palco, dal pianoforte, le note di un ospite speciale, Fabio Frizzi “fratellone” del presentatore, che accompagna i cantanti de La Compagnia in una semplice ma emozionante “Un amico in me”, colonna sonora del cartone animato Disney doppiato proprio dallo showman che tanto manca alla città. Ed è subito standing ovation.
Il pubblico e il semiciclo dello Sferisterio offrono il loro grande abbraccio all’uomo di spettacolo che tanto calore ed affetto ha saputo trasmettere a una città dove si era sentito subito a casa (leggi l’articolo). Sul palco anche il sindaco Romano Carancini che consegna al compositore Fabio Frizzi, dalla voce incredibilmente uguale a quella del fratello, un doppio omaggio: una targa commemorativa e le chiavi, non della città ma dello Sferisterio. «E’ il regalo che tutta la cittadinanza vuole offrire a Fabrizio – spiega il primo cittadino – sono le chiavi di questo luogo, dove lui è sempre stato di casa e dove potrà tornare ogni volta che vorrà». Fabio Frizzi, Visibilmente emozionato, ma sempre con il sorriso stampato sul viso come il fratello minore, risponde: «Le consegnerò alla famiglia, in particolare alla nipotina Stella – aggiungendo – ora che guardo la bellezza dell’arena capisco tanti racconti che mio fratello mi faceva al ritorno da Macerata». Lo spettacolo può iniziare.
Sferisterio esaurito in ogni ordine di posti per l’edizione dei record. Ben 1600 le canzoni inviate dai talenti emergenti di tutta Italia nel tentativo di scalare le selezioni e calcare il palco dell’arena, sempre più olimpo della musica italiana. Una mise quasi tardo autunnale per i più previdenti perchè si sa che lo Sferisterio non è lo Sferisterio se non gela almeno un po’, nonostante il calendario dica il contrario. E infatti tra le sedute spunta anche qualche plaid, magari inizialmente camuffato abilmente dentro una borsa per non dare troppo nell’occhio. Il pubblico così già si divide in due: quelli con la coperta e quelli che invidiano chi ha la coperta. Splendido il colpo d’occhio sul grande muraglione di 105 metri per la palla al bracciale: schermi a mo’ di cornice e cornici vere e proprie trasformano lo stage quasi in una galleria d’arte come a dire che il festival, per durata e qualità, è un autentico capolavoro. Ottima anche la prova dei presentatori chiamati a svolgere un incarico quanto mai arduo: bellissima ed elegante Metis Di Meo, in un abito azzurro acquarellato, coinvolgente e frizzante Gianmaurizio Foderaro, sempre pronto ad offrire una battuta in più, una sicurezza invece John Vignola che sfoggia una cravatta dei Fab Four ma lui, sul quel palco, era già di casa.
Grande varietà musicale tra gli otto finalisti che hanno saputo mostrare quanto il festival spazi tra stili e sonorità. In ordine di apparizione: Marco Greco con il suo suggestivo sirtaki, Daniela Pes autrice di un insolito pezzo in dialetto gallurese, Alberto Nemo, tenebroso ed enigmatico la cui musica è stata definita dal maestro Vince Tempera “esoterica spaziale”, Francesco Raniero, dal ritmo più incalzante e incisivo, Rakele, tenera e sentimentale, Davide Zilli, eccentrico, scalzo e con una busto di Leopardi appoggiato sul piano, ZoniDuo, forse i più diretti e radiofonici come spiegano anche i presentatori, e infine Pollio con il suo disilluso e speranzoso ritratto generazionale. Tutti sono vincitori ma tra loro solo uno ritirerà il premio di 20mila euro messo in palio dagli sponsor. Per ora Daniela Pes riceve il premio Siae mentre Davide Zilli ottiene il riconoscimento per il miglior testo, offerto dall’università di Macerata e di Camerino. Inevitabile la T-shirt #ilfuturononcrolla come per dire che nonostante i festeggiamenti il territorio è ancora sofferente per il sisma di due anni fa.
Il primo dei grandi ospiti non è un musicista ma bensì uno scrittore. Ron Padgett, poeta americano vincitore di premi importantissimi e finalista per il Pulitzer, ha regalato la sua arte a Macerata conquistando l’arena anche con la sua ironia. Suoi sono i componimenti del film campione di incassi Paterson, di Jim Jarmusch. Poi largo alla musica senza tempo. Il freddo sembra sparire quando sul palco sale una delle band che ha fatto la storia della musica mondiale, uno di quei rari casi per cui la parola mito appare riduttiva. Sono i Procol Harum, capaci di rivoluzionare il sound del rock attraverso il loro pezzo più famoso “A whiter shade of pale” che diede via alla gloriosa stagione del progressive trasformando lo stile delle canzoni, fino a quel momento brevi e incisive, in lunghe suite tendenti alla psichedelia e contaminadole con la musica classica. E’ anche grazie a loro che l’Italia ha potuto vivere forse il periodo più creativo e virtuoso dell’intera produzione musicale moderna. La magia si schiude alle prime note in perfetto stile hammond dell’intro, reinterpetazione in chiave rock di un brano di Bach, e lo Sferisterio guadagna un’altra perla indimenticabile di cui l’epopea di Musicultura è ormai piena. Dalla storia della musica a chi è proprio ora sulla cresta dell’onda. Dopo i Procol Harum è infatti la volta de Lo Stato Sociale, band che mette tutti d’accordo e che si è esibita da Sanremo, dove hanno guadagnato il secondo posto, al concerto del Primo Maggio. In tanti allo Sferisterio aspettavano la loro musica, magari anche grazie al brano Una vita in vacanza, vero tormentone degli ultimi mesi. La classifica provvisoria dice che per ora i finalisti sono Daniela Pes, Pollio, Davide Zilli e ZoniDuo ma tutto può ancora essere ribaltato nella seconda serata dove sono attesi come ospiti Sergio Cammariere e il rapper Willie Peyote nonchè l’esibizione di Cinzia Leone con La Compagnia in ricordo di Anna Magnani.
Lo Sferisterio apre a Musicultura, prima serata al via (foto) Blocchi di cemento e zona presidiata
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati