“Meraviglioso!” l’espressione più famosa che Fabrizio Frizzi era solito ripetere ad alta voce
Il pubblico del Lauro Rossi nel ricordo di Fabrizio Frizzi
di Marco Ribechi
(foto di Andrea Del Brutto)
E’ il saluto a un grande amico quello che il teatro Lauro Rossi di Macerata gremito vuole dedicare al capitano di Musicultura Fabrizio Frizzi. L’edizione di quest’anno sarebbe stata la decima conduzione del festival, quella a cui stava già lavorando e per cui si sarebbe meritato la stelletta come riconoscimento sul petto. Un Frizzi innamorato di Macerata e del suo pubblico, che riteneva competente e che amava stuzzicare ad ogni serata dello Sferisterio, creando dei divertenti siparietti che rappresentavano un po’ la sua firma sulla manifestazione musicale che con grande professionalità, umanità e simpatia aveva deciso di mettere tra i suoi ricordi più cari. Lo sanno bene i maceratesi che ieri non hanno voluto mancare la serata in ricordo del presentatore, “Uno di noi!” dove i suoi collaboratori più vicini hanno raccontato aneddoti e storie per fare un ritratto dell’uomo prima ancora che del frontman di spettacolo. Perchè, nelle parole di tutti, ciò che Fabrizio Frizzi ci lascia sono soprattutto la sua umanità e onesta spontaneità, capaci di superare addiritttura le sue enormi doti istrioniche.
Carlotta Tedeschi e Alberto Infelise raccontano Fabrizio Frizzi durante l’appuntamento “Uno di noi!”
Carlotta Tedeschi ha così intrattenuto un coinvolgente dialogo con il giornalista Alberto Infelise autore del libro “Fabrizio Frizzi. Meraviglioso”, di cui parte dei proventi andranno all’Airc, per scoprire alcuni lati della personalità dello showman che per oltre 40 anni ha accompagnato dall’altro lato dello schermo generazioni di italiani. Un ricordo velato di malinconia ma non di tristezza perchè anche nel dolore è forte la dolce semplicità delle sue parole: “Leggerezza è la parola d’ordine – diceva Frizzi – Che ci posso fare? E’ il mio carattere: il sorriso esce fuori”. «Intorno a Fabrizio, nei giorni più difficili della sua malattia, tutti si sono stretti come a proteggerlo – spiega Infelise – nessuno ha violato la sua privacy nonostante per i giornalisti fosse una notizia di grande rilevanza. Questo è stato a mio avviso un gesto d’amore dovuto a chi si è dimostrato sempre corretto, schietto e disponibile. C’è stata la spontanea necessità di difenderlo. Dolcissima è stata anche Rita dalla Chiesa nel raccontarlo, mostrando un affetto che va oltre gli episodi della vita di ogni giorno».
Frizzi a Kartisti con il sindaco Romano Carancini, Marco Scarponi presidente di Anffas e l’attore Cesare Bocci
Di Frizzi a colpire è anche l’estrema generosità che spesso faceva in silenzio. Molti gli eventi pubblici a cui partecipava, ad esempio Telethon o Kartisti, organizzato dall’Anffas di Macerata, ma i più toccanti sono forse stati quelli relegati alla sua vita privata. «La vicenda di Valeria Favorito, la ragazzina a cui donò il midollo osseo è ben conosciuta – continua il giornalista – Dopo un episodio che lo aveva segnato nel profondo si era iscritto all’Admo e proprio mentre stava girando una fiction arrivò la comunicazione che una bambina aveva bisogno di una sua donazione. Lasciò il set e nonostante la paura si sottopose all’intervento. Quattro anni dopo, al termine di una Partita del cuore, vede una ragazzina corrergli incontro per abbracciarlo. In quel momento capì che era la stessa a cui aveva salvato la vita e da quel momento furono come fratello e sorella».
Woody protagonista di Toy Story saluta l’amico Frizzi
Oltre alle grandi doti di presentatore Frizzi aveva anche una spiccata passione per la musica che condivideva con il fratello Fabio Frizzi, presente in sala, compositore e autore di colonne sonore. E quindi come non ricordarlo nel Tale e quale show, ad esempio nelle vesti di Piero Pelù, o a Ballando con le stelle o nella voce indimenticabile di Woody, cowboy protagonista del film di animazione Toy Story. “Ma quindi ora Woody non parlerà più?” la preoccupazione di tanti bambini come ricorda Carlotta Tedeschi. A completare il ritratto salgono sul palco anche John Vignola, Gianmaurizio Foderaro, Ennio Cavalli, Piero Cesanelli e il sindaco Romano Carancini. Ed è qui, attraverso i filmati degli anni in cui ha presieduto Musicultura, che la mancanza si fa più viva e forte e che gli applausi del teatro si fanno più scroscianti e carichi di emozione. «Sapere di venire a Musicultura e incontrarlo era come passare una settimana tra amici – spiegano i protagonisti del festival – una settimana intensa ma che alla fine era in grado di lasciarti sorrisi e bei ricordi. Quello che colpiva era il suo stile con gli artisti, stile che caratterizza tutta la manifestazione in generale. Frizzi realmente trattava tutti allo stesso modo, con rispetto e garbo perchè era consapevole che dietro l’angolo si può sempre incontrare il re travestito da povero. Nei suoi modi c’era la capacità far sentire tutti apprezzati, senza alcuna pretesa di sentirsi piiù importante».
Piero Cesanelli, direttore artistico di Musicultura, ricorda Fabrizio Frizzi
«Frizzi arrivò a Musicultura per caso – conclude Cesanelli – ci incontrammo in un bar a Roma, gli esposi il nostro progetto e lui si disse subito interessato. Poi andammo insieme agli studi Rai di Saxa Rubra e, davanti al cancello d’entrata, scese e mi aprì la portiera. Quel gesto è più significativo di mille parole». Al saluto finale affidato ai Beatles, uno dei suoi gruppi preferiti, con il pezzo Goodbye Hello, si può aggiungere solo l’esclamazione “Meravigloso!” con cui descriveva non solo lo spettacolo ma la vita stessa e che gli applausi del Lauro Rossi, in questa ultima serata, tributano a lui.
In sala il fratello Fabio Frizzi
Mirkoeilcane con Fabrizio Frizzi
La presentazione di Musicultura 2017 con Piero Cesanelli
Fabrizio Frizzi e Gianmarco Dottori Musicultura 2015
Frizzi e Vinicio Capossela Musicultura 2015
Era tra il pubblico che il presentatore mostrava tutta la sua spontaneità
Frizzi con Guccini
Sul palco con Amii Stewart
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