Pacifico Berrè
Danno indiretto, il governatore Luca Ceriscioli ha firmato il decreto per stanziare i fondi. Ma Confartigianato Macerata chiede più attenzione. «Serve individuare per ognuno dei tre terremoti altrettanti semestri per valutare il calo del fatturato, come si è fatto per la Zona franca urbana», dice il responsabile Costruzioni di Confartigianato, Pacifico Berrè. Altro punto dolente, secondo l’associazione di categoria, quello del contributo una tantum: 5mila euro a commercianti e professionisti che avevano dovuto chiudere a causa del terremoto. «Andrebbero incluse – dice Berrè – anche le imprese dichiarate inagibili nel 2017 o che comunque non sono riuscite, per cause legate al sisma, a presentare in tempo la domanda».
Luca Ceriscioli
I provvedimenti più importanti per Confartigianato sono quindi due. Il danno indiretto e l’una tantum. «Il danno indiretto – spiega Berrè – individua gli interventi volti alla ripresa economica al fine di favorire il rilancio produttivo delle imprese insediate da almeno 6 mesi nel cratere. A queste stesse aziende sono concessi dei contributi, a condizione che nei sei mesi successivi agli eventi sismici, abbiano registrato una riduzione di fatturato annuo in misura non inferiore al 30% rispetto a quello della media del triennio precedente. Con il decreto dell’11 agosto 2017 la riduzione del fatturato viene calcolata sul valore conseguito nei sei mesi intercorrenti tra il 19.01.2017 e il 19.07.2017 ed il valore medio dei medesimi sei mesi del triennio precedente. Il decreto è stato appena firmato dal vice commissario Ceriscioli, ma continuiamo a sostenere che sia necessaria l’individuazione per ognuno dei tre eventi sismici di altrettanti semestri su cui effettuare il conteggio del calo del fatturato, analogamente al criterio preso in esame per i periodi individuati dalla Zona Franca Urbana».
Altra questione l’una tantum. «Ormai da troppo tempo in attesa si una proroga – dice Berrè -. La legge prevede che alle imprese, ai professionisti e ai lavoratori autonomi che hanno dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi sismici nel 2016, venga riconosciuta un’indennità, appunto una tantum, di 5mila euro. Come associazione – conclude – chiediamo che questa indennità possa essere disposta quantomeno anche per le imprese che hanno dovuto sospendere l’attività nel 2017 a seguito di sopralluogo e dichiarazione di inagibilità avuta nel 2017. Andrebbero inoltre incluse anche tutte quelle imprese che hanno sospeso l’attività nei primi mesi del 2017 per altre cause, sempre a seguito del sisma, e che non sono riuscite a presentare la domanda in tempo, pur avendo sospeso l’attività nel 2016».
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