Elezioni, conclusi gli incontri della Cna:
«Necessarie azione politiche per le pmi»

VERSO IL VOTO - L'associazione si è confrontata con i candidati del nostro territorio in vista dell'appuntamento del 4 marzo, il direttore Ramadori: «Abbiamo presentato una decina, essenziali per dare equità al sistema fiscale e per abbattere la burocrazia, solo per fare un paio di esempi»

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Luciano Ramadori

 

Con il confronto di ieri con Daniela Tisi e Fabio Bottiglieri, candidati per il Movimento 5 Stelle, Cna ha concluso una serie di incontri per illustrare alle principali forze politiche le proprie richieste in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Il ciclo di incontri avvenuti nella sede Cna in diretta streaming è iniziato i candidati del Centrosinistra (Pd) Flavio Corradini e Piergiorgio Carrrescia , proseguito con i candidati di Liberi e Uguali Lara Ricciatti e Bruno Pettinari, Peppino Buondonno e Marco Vallesi e i candidati del centrodestra (Lega) Giuliano Pazzaglini e Tullio Patassini , in cui sono intervenuti il presidente e il direttore Cna Macerata Giorgio Ligliani e Luciano Ramadori. «Le nostre richieste – sottolinea Ligliani – partono da una considerazione: che le piccole imprese rappresentano il 99,4% dell’imprenditoria italiana e oltre la metà del nostro export. Crediamo che sia venuto il momento di individuare azioni politiche che aiutino queste ultime a crescere e a generarsi, non per interesse corporativistico, ma perché le Pmi rappresentano l’anima delle nostre comunità e del Made in Italy. I temi della ricostruzione e del rilancio dei comuni colpiti dal sisma è stato centrale in tutti i confronti avvenuti – aggiunge Ligliani- e aldilà di posizioni critiche ed anche molto discusse sulla gestione e sul modello organizzativo burocratizzato messo in campo dal governo per affrontare l’emergenza ed il postsisma, in cui ancora si attendono le attuazioni di interventi quali quello dei contributi alle imprese delocalizzate causa danni ai laboratori e negozi, si è convenuto sulla necessità di ripartire dalla centralità dell’impresa e del lavoro per rilanciare la ripresa e scongiurare la desertificazione delle aree interne». «Il nostro documento presentato nel corso dei confronti – ribadisce il direttore Ramadori – non è composto da centinaia di pagine. Pochi punti, una decina, essenziali per dare equità al sistema fiscale, per abbattere la burocrazia, solo per fare un paio di esempi». Dal punto di vista fiscale, secondo Cna è imprescindibile introdurre la completa deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali e dare immediata applicazione dell’Iri, l’imposta sul reddito imprenditoriale che favorirebbe la crescita e il consolidamento patrimoniale delle imprese. «Poi c’è la vicenda del costo dell’energia, che vede le imprese penalizzate, in particolare quelle più piccole, che pagano oneri di gestione della rete non coerenti con i volumi di consumo», continua Ramadori . Inoltre, Cna sottolinea che la burocrazia, che costa alle imprese, in termini di incertezze e adempimenti 22 miliardi all’anno, deve essere abbattuta riducendo lo stock normativo attualmente in vigore. Poi c’è la vicenda appalti, che la riforma non ha ancora risolto, in termini di accessibilità e trasparenza. «Occorre – dice Ligliani – dare operatività alla discrezionalità delle stazioni appaltanti per dare reale attuazione alla suddivisioni in lotti delle commesse valorizzando così le imprese del territorio». Quindi le proposte per dare impulso alla domanda interna. Innanzitutto la stabilizzazione del bonus per l’efficientamento energetico (all’edilizia civile è associabile il 40% dei consumi energetici) e la possibilità di cessione dei crediti d’imposta alle banche, un provvedimento che, senza alcun costo per lo Stato, è in grado di generare lavoro per due miliardi di euro. Anche sulla messa in sicurezza del patrimonio edilizio Cna ha una sua proposta: in Italia sono circa 20 milioni gli edifici realizzati al di fuori della normativa antisismica. L’introduzione di un “fascicolo del fabbricato” potrebbe essere utile per passare da una logica di gestione delle emergenze alla prevenzione, meno costosa e più intelligente. Queste incontri con le proposte CNA sono state diffuse sui nostri canali social, perché è sull’accoglimento di queste ultime che gli imprenditori potranno scegliere chi votare», conclude il Ligliani .



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