Sisma, spesi 655 milioni in 15 mesi
In provincia 28mila case inaccessibili
In attesa 1.500 sopralluoghi

I DATI DEL TERREMOTO - L'emergenza nelle Marche ha un costo di 43 milioni di euro al mese tra Cas, Sae, alberghi, gestione macerie, messe in sicurezza. Nel Maceratese assegnati 231 alloggi invenduti. Tra schede Fast e Aedes oltre la metà delle abitazioni sono risultate inagibili o inutilizzabili. Pochi i progetti presentati dai privati. TUTTI I NUMERI

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terremoto

Una casa devastata dal sisma

di Monia Orazi

Sono stati 655 i milioni di euro spesi per gestire l’emergenza terremoto nei primi 15 mesi dalle scosse del 24 agosto 2016, 28 milioni e 700mila euro concessi per le pratiche di ricostruzione privata, un miliardo e 11 milioni di euro dei piani per la ricostruzione pubblica, cifra che arriva a 1 miliardo e 231 milioni di euro, aggiungendo il secondo piano di edilizia residenziale pubblica.

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Il bilancio numerico di 15 mesi della gestione del dopo terremoto è stato diffuso ieri dal presidente della Regione Luca Ceriscioli, presente a Pieve Torina con il vicepresidente regionale Anna Casini e l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. Tra le province è Macerata quella più danneggiata, con il 63% dei danni totali della Regione e ben 608 milioni di euro di fondi per la ricostruzione pubblica, di cui 7 milioni e 590mila euro vengono da donazioni, 185 milioni di euro per le scuole, 274 milioni di euro per i piani di opere pubbliche, 64 milioni e 597mila euro per l’edilizia residenziale, 86 milioni e 363mila euro per le chiese ed i beni culturali.

FAST & AEDES – Per i sopralluoghi ne mancano 1.491 da finire, ci si riuscirà entro fine gennaio per 373 sopralluoghi Fast, per 1.118 Aedes il termine è giugno prossimo. Ne sono stati fatti sinora 103.839.

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Tra i sopralluoghi Fast, il 50,68 per cento (30.680) hanno dato esito agibile, il 49,31 (29.852) non utilizzabile. In provincia di Macerata 17.946 abitazioni sono risultate agibili, 21.363 non utilizzabili, su un totale di 39.308 sopralluoghi. Riguardo ai sopralluoghi Aedes il 40,62 per cento del totale hanno dato esito A (agibile) pari a 10.079 strutture, il 21,28 per cento esito B (agibile con provvedimenti) pari a 5.281 strutture, esito C (parzialmente inagibile) il 4,72 per cento, esito D (temporaneamente inagibile, da approfondire) lo 0,23 per cento con 59 strutture, esito E-F (inagibilità totale o per rischio esterno) con 8.217 abitazioni, per un totale di 24.809 sopralluoghi. In provincia di Macerata 4.758 abitazioni sono risultate agibili, 2.982 esito B, 672 esito C, 33 esito D, 3.836 esito E-F, per un totale di 12.281 sopralluoghi.

sisma-1-650x433Secondo questi dati in tutte le Marche sono 44.582 le abitazioni inagibili o non utilizzabili che necessitano di intervento, pari al 42,32 per cento dei sopralluoghi effettuati, mentre in provincia di Macerata, su un totale di 51.589 sopralluoghi tra Fast ed Ades, le abitazioni inagibili o non utilizzabili sono 28.886 pari al 55,99 per cento.

UFFICIO RICOSTRUZIONE – Per quanto riguarda le pratiche presentate all’ufficio speciale per la ricostruzione sono 1.440, per 28 milioni e 791mila euro concessi. Di questi 18 milioni e 167mila euro sono per i danni lievi a 1.236 case, 2 milioni e 58mila euro per 79 attività produttive, 7 milioni e 159mila euro per il ripristino e la ricostruzione di 49 immobili produttivi. Soltanto un milione e 405mila euro sono per i danni gravi, per 76 pratiche di cui 69 ancora in istruttoria. Riguardo alla delocalizzazione delle attività produttive spesi 10 milioni e 734mila euro per 155 richieste di delocalizzazione, di cui 130 ultimate. Vi rientrano anche i centri commerciali di San Paolo a Camerino con 69 attività e di Visso con 41. Per la delocalizzazione temporanea di attività produttive sono state presentate 1.213 domande per un totale di 3 milioni e 849mila euro finanziati, di cui solo 94 giunte al termine dell’istruttoria. Sono 125 gli addetti all’ufficio speciale per la ricostruzione, 377 le unità di personale già assunto da comuni e province, di cui altre 8 in corso e 49 ancora da assumere, tra questi 281 sono in provincia di Macerata.

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CAS, SAE, ALBERGHI – Spesi per l’emergenza 655 milioni di euro, di cui 129 milioni per il contributo autonoma sistemazione, 255 milioni per le Sae, 56 milioni per l’acquisto di alloggi invenduti, 60 milioni per la gestione delle macerie, 42 milioni per le messe in sicurezza, 18 milioni per attività zootecniche e agricole, 28 milioni per contributi a lavoratori ed imprese, 67 milioni per il pagamento degli alberghi che ospitano sfollati. Il numero di coloro che sono ospitati in strutture ricettive è sceso dai 12.783 di inizio terremoto, agli attuali 2.148. Scesi anche coloro che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione: dai 37.053 di inizio terremoto agli attuali 28.360, con una spesa media per famiglia di 7.500 euro.

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Consegnate nelle Marche 979 Sae sulle 1.927 ordinate, il 50,8 per cento del totale, completate le consegne in 14 comuni su 28, ogni casetta costa in media 2.454 euro al metro quadrato. A conti fatti, compresi gli oneri di urbanizzazione, una casetta di 54 metri quadrati costa 132.558 euro. Per gli alloggi invenduti in tutte le Marche ce ne sono 911, di questi 364 sono stati assegnati a 979 persone per un totale di 48 milioni e 133mila euro, mentre in provincia di Macerata ce ne sono 402, di cui 231 assegnati a 620 persone per un totale di 31 milioni e 584mila euro.

AGRICOLTORI E STALLE – Per il settore agricolo consegnate 259 stalle (10 milioni e 841 mila euro), 178 fienili (2 milioni e 693 mila euro), 108 moduli abitativi rurali Mapre (1 milione e 719 mila), con due milioni di euro di spese di urbanizzazione. A questa cifra si aggiungono 515 mila euro spesi per le aziende agricole che hanno agito in autonomia, chiedendo 82 stalle di cui 10 finite, 25 fienili di cui 2 terminati e sei impianti tutti finiti.

sisma-3-650x433MACERIE – E’ stato rimosso il 99 percento delle macerie in area pubblica, con un totale di 283mila tonnellate rimosse, di cui 126mila tonnellate nella sola provincia di Macerata.

BENI CULTURALI – Per la messa in sicurezza dei beni culturali sono stati finanziati 5 milioni e 947mila euro per 67 richieste di cui 2 milioni e 112mila euro già erogati ai comuni. Dalla provincia di Macerata sono pervenute 29 richieste per 3 milioni e mezzo di euro.

MESSA IN SICUREZZA – Per le messe in sicurezza e le opere provvisionali vi sono state 1.772 richieste, di cui 1.103 dalla sola provincia di Macerata, per una cifra di 36 milioni e 372mila euro, di cui poco meno di 29 milioni di euro già erogati ai comuni. Per la provincia di Macerata il totale degli interventi è di 22 milioni e 833mila euro.

CONTRIBUTI A IMPRESE E LAVORATORI – Riguardo ai contributi per imprese e lavoratori 25 milioni di euro sono stati dati a 5mila lavoratori autonomi per il contributo di 5 mila euro una tantum, un milione e mezzo di euro a 495 lavoratori dipendenti, 57 domande per 117 lavoratori sono in istruttoria per un totale di 564mila euro.

 



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