Da sinistra: il ds Giorgio Crocetti, il presidente Marco Romagnoli, il mister Andrea Mosconi, il dg Stefano Serangeli
Mister Andrea Mosconi
di Michele Carbonari
«Voglio tornare ai tempi di Castori, dove c’era un grande attaccamento alla maglia e lo stadio gremito». Si presenta con queste parole Andrea Mosconi, nuovo tecnico del Tolentino. Al termine del primo allenamento, l’allenatore di Contignano vuole riaccendere l’entusiasmo in una piazza, quella crèmisi, che fino a questo momento non è stata protagonista di un avvio di campionato secondo le aspettative. Un buon viatico è rappresentato dalla rotonda vittoria di domenica a Fossombrone (leggi l’articolo). Mentre il nuovo allenatore sarà atteso da un tour de force, in quanto esordirà in questo fine settimana a Grottammare, mercoledì ci sarà la semifinale di ritorno di Coppa Italia a Porto d’Ascoli e poi domenica al Della Vittoria contro il Ciabbino. «Personalmente le tre partite in una settimana mi danno gusto, motivazioni in più per lavorare – commenta il nuovo tecnico -. Considero il Tolentino una grande piazza, al pari di Sambenedettese, Ravenna e Poggibonsi, le mie ultime esperienze. Il nostro obiettivo è quello di conquistare il cuore dei tifosi. Riportare gente a riempire le gradinate. Per noi, me compreso e i giocatori, il Tolentino deve essere la Serie A. Tutti dobbiamo esserne consapevoli, altrimenti non si può far parte di questa famiglia – prosegue Mosconi -. Io sono per il calcio pulito. Ho scelto il Tolentino perchè è una società per bene, in ambito regionale non si trova un ambiente del genere. È una grossa occasione, si può far bene. Vogliamo alzare il nostro livello. Con i tre punti in più di domenica scorsa si lavora meglio, visto che noi dobbiamo recuperare terreno – continua l’ex allenatore della Samb -. Il campionato è equilibrato, anche se il livello è sceso rispetto al passato. Noi però non possiamo guardare all’avversario ma solo a noi stessi. Deve essere un problema degli altri affrontare il Tolentino. Dobbiamo imporre il nostro gioco, fare la partita, difendere nella metà campo avversaria. Tatticamente vedremo, l’atteggiamento deve essere offensivo, secondo la mia mentalità – conclude mister Mosconi -. In questo momento devo valutare i venti ragazzi in rosa, parlare di mercato sarebbe una mancanza di rispetto nei loro confronti. Certo che si devono conquistare la fiducia in queste due settimane. Al momento siamo tutti in discussione, compreso l’allenatore, però pretendo rispetto della maglia e dare tutto. Per chi è degno di restare a Tolentino ci sono sempre le porte aperte». Presente tutta la dirigenza crèmisi, capitanata dal presidente Marco Romagnoli: «Il mister è un professionista. Una persona che ha la nostra stima per il vissuto calcistico e da allenatore. Abbiamo preferito prendere una figura avulsa dall’ambiente tolentinate perché portasse novità a tutti gli effetti – dichiara il numero uno del Tolentino -. Lo incontrai quando la Samb venne a al Della Vittoria, mi colpì lo spirito di gruppo che aveva la squadra a campionato vinto. Era composta da giocatori importanti eppure giocavano l’uno per l’altro». Poi è il direttore sportivo Giorgio Crocetti ad entrare nel merito della scelta del tecnico. «Innanzitutto vorrei ringraziare Zaini per la professionalità dimostrata e a Ruani per il lavoro svolto la settimana scorsa. Mosconi è un profilo condiviso da tutta la società. È un tecnico trasparente, in grado di trasmettere carica come dimostrato oggi al primo allenamento. Speriamo di aver fatto la scelta giusta e di tornare ai livelli che contano». Infine, è la volta del direttore generale Stefano Serangeli, il quale specifica che Mosconi sa lavorare con i giovani, e per il Tolentino essi sono una virtù e non un peso.
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