19,10-21,18 : il racconto delle due ore
che hanno cambiato il Maceratese

SISMA – Un anno fa le due scosse di terremoto che hanno sconvolto la provincia. La prima di 5.4, la seconda di 5.9, entrambe con epicentro a Castelsantangelo. La cronaca di panico e soccorsi di quella notte

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Visso, 26 ottobre 2016

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BLACK OUT – Visso senza illuminazione dopo la scossa delle 21,18

 

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Una casa sventrata a San Severino

 

di Gianluca Ginella 

Ore 19,10, ore 21,18: è stata la notte più lunga, poi nulla è stato più come prima. Il 26 ottobre la provincia è cambiata. Due scosse di terremoto nel giro di due ore hanno gettato il Maceratese nell’incubo. Quando il 24 agosto, giorno delle prime scosse di terremoto, quelle che hanno devastato i centri di Arquata del Tronto e di Amatrice, pareva ormai un giorno lontano, e il terremoto sembrava fosse il passato, alle 19,11 del 26 ottobre tutto è ricominciato da capo, ben peggio di prima. Nessuno però poteva pensare che due ore dopo, alle 21,18, ci sarebbe stata una scossa ancora più forte. In mezza provincia le persone sono fuggite dalle case e hanno riempito le piazze. Tutto questo mentre una pioggia intensissima cadeva sulla provincia. L’epicentro del sisma, per la prima scossa, è stato individuato tra Castelsantangelo, Visso, Ussita. La seconda scossa, alle 21,18, ancora più forte, di magnitudo 5.9 ha avuto come epicentro Castelsantangelo. Nei piccoli centri dell’entroterra pareva ci fosse stato un bombardamento, i crolli sono stati ovunque. Gli uomini delle forze dell’ordine dopo la scossa delle 19 si sono mossi verso l’epicentro per andare ad accertare cosa stesse succedendo perché i collegamenti telefonici erano andati tutti in tilt a causa del sisma e nessuno conosceva la situazione.

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Castelsantangelo sul Nera dopo il terremoto del 26 ottobre

Viaggi da incubo sotto la pioggia, al buio, lungo la strada che da Visso va verso Ussita e Castelsantangelo con la montagna che alle 21, con la seconda scossa, ha cominciato a franare e grandi massi sono caduti sulla strada. Chi stava lì e ha visto quei massi staccarsi dalla montagna ha raccontato che è stato un miracolo che nessuno sia morto quella notte. Un miracolo che si è allargato a tanti centri dove per fortuna con la scossa delle 19 in tanti sono fuggiti da casa e quando la seconda, quella più forte, è arrivata, la maggior parte delle persone era fuori. Se di morti o feriti gravi non ce ne sono stati, c’è stata la grande paura. C’è stata la pioggia che è andata avanti per tutta la notte. Con i sindaci di Visso, Castelsantangelo e Ussita che erano bloccati in centro al paese, i cellulari ko dopo le scosse, nel buio totale per il black out dovuto al terremoto. Nei comuni, nelle frazioni, i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia, la Forestale sono andati casa per casa a suonare, per verificare, con un buio totale, se c’era qualcuno, se ci fossero feriti. «Non ci ha raggiunto ancora nessuno, stiamo aspettando che si faccia giorno. Ho fatto un paio di chiacchiere con i cittadini, dico a tutti di lasciare Castelsantangelo e di andare verso la costa. A questo punto è inutile riattivare la tendopoli, fa freddo e i disagi sono enormi. Per fortuna non ci sono stati feriti» aveva detto il sindaco Mauro Falcucci nel cuore della notte, dopo che i telefoni avevano ripreso a funzionare. «Situazione drammatica a Ussita. Danni enormi lì, a Visso e a Castelsantangelo» aveva detto quella notte l’assessore regionale alle Protezione civile Angelo Sciapichetti che aveva raggiunto la sala operativa integrata (Soi) di Macerata. «Danni importanti anche a Camerino, ma solo domani con le luci dell’alba potremo avere un dato più preciso. La popolazione è stremata». Alla fabbrica della Svila, che produce pizze surgelate, si sono verificati crolli e un operaio è rimasto ferito, in modo lieve, per la caduta di un controsoffitto. A Camerino il campanile della chiesa di Santa Maria in via è crollato su una palazzina dove abitavano alcuni studenti che sono riusciti a fuggire e a mettersi in salvo senza rimanere feriti. Un terremoto che ha fatto tremare la terra anche a Roma, L’Aquila, Perugia, Terni e che è stata avvertita persino in Friuli, in Veneto e in Austria. A Tolentino, per lo spavento, un anziano è morto d’infarto. In diversi comuni sono stati soccorsi gli ospiti di case di riposo e persone anziane che sono state aiutate a lasciare le loro abitazioni. Altri si sono messi in salvo da loro, scampati ai crolli in certi casi per un soffio. In quasi tutti i comuni sono stati allestiti centri di accoglienza, sono state aperte palestre per far dormire migliaia di persone sfollate e chi per paura non ha voluto far rientro nella propria abitazione. Nella notte più lunga della provincia, sotto la pioggia più intensa.

(articolo tratto dall’annuario cartaceo di Cronache Maceratesi dedicato al terremoto)

 

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Crolli a Visso durante la notte del 26 ottobre 2016 (foto di Federico De Marco)



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