Scabbia nella casa di riposo,
“Paziente arrivata da altra struttura
Nessuna carenza igienica”

SAN SEVERINO - La direzione dell'istituto per anziani interviene dopo la segnalazione di Fratelli d'Italia spiegando di aver immediatamente attivato tutte le procedure necessarie

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LAZZARELLI-CASA-RIPOSO

L’istituto Lazzarelli

 

Scabbia alla casa di riposo, la direzione del Lazzarelli: “La malattia non è insorta da noi per carenze igieniche ma è stata portata da una signora arrivata da un’altra struttura e alla quale non era stata diagnosticata. Sono stati effettuati i trattamenti sanitari previsti a tutti gli ospiti contagiati e non e a tutto il personale». A segnalare la situazione e i casi di scabbia era stato il direttivo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale (leggi l’articolo). Ora la direzione, della casa di riposo Lazzarelli di San Severino (il presidente Teresa Traversa, il direttore sanitario Giuseppe Tartaglia e il direttore generale Laura Taccari) interviene per chiarire quanto accaduto. «La malattia è stata portata da una signora che proveniva da altro istituto locale e che al momento dell’ingresso non era a conoscenza della patologia in quanto non diagnosticata da alcun medico e quindi non ha permesso di intervenire prontamente per evitare il contagio – scrive la direzione –. Quando alcuni ospiti del reparto dove viveva la stessa hanno manifestato segni potenzialmente riconducibili alla scabbia, sono stati sottoposti a visita dermatologica all’ospedale di San Severino. Lo specialista ha confermato la diagnosi e ne ha dato conoscenza come da prassi all’ufficio igiene. Successivamente l’ufficio igiene ha fatto un sopralluogo in struttura per visitare le persone contagiate e stabilire con la direzione sanitaria e amministrativa le misure da adottare. Il direttore sanitario coadiuvato dal presidente e dal direttore della struttura hanno convocato il personale operante per relazionare sulla situazione, dettare le disposizioni da seguire e rispondere alle domande del personale giustamente preoccupato ma responsabile e collaborativo. Si è provveduto ad effettuare i trattamenti sanitari previsti a tutti gli ospiti contagiati e non e a tutto il personale. Sono state sospese, esclusivamente a titolo precauzionale alcune attività non obbligatorie, e si è provveduto ad eseguire quanto richiesto sotto il controllo dell’ufficio igiene che nel periodo indicato ha seguito la struttura effettuando altri sopralluoghi». Nella struttura sono poi state adottate tutte le misure per evitare nuovi contagi: «Si è provveduto al lavaggio di tutta la biancheria ad una temperatura superiore ai 60 gradi e alla pulizia dei materassi chiudendoli nei sacchetti di plastica come dettato dal protocollo» scrive la direzione. Che conclude: «La malattia non è insorta in struttura per carenze igieniche ma combattuta dalla stessa seguendo le linee del protocollo sanitario con la collaborazione di tutto il personale che ha effettuato ore di straordinario e posticipato le ferie dimostrando senso di responsabilità e rispetto per il proprio lavoro e che per tutto quanto fatto viene pubblicamente ringraziato».



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