E’uscito ieri nelle librerie “Il peggio della tv”, ovvero le miserie del quinto potere, libro scritto dal maceratese Umberto Piancatelli. Sulla televisione esistono opere che trattano l’argomento dal punto di vista politico, culturale, economico e strategico. “Il peggio della tv” invece, per la prima volta, racconta risse, insulti, parolacce, gaffe, flop, polemiche, scandali, querele, censure e curiosità prodotti dal piccolo schermo dal 1954 ai nostri giorni. Il libro è un lungo viaggio attraverso le truffe smascherate dalla Venier e dalla Bonaccorti, le memorabili gaffe di Bongiorno, le censure a Vianello e Tognazzi, Tortora e Fo, i comizi e i silenzi di Celentano, gli scandali del Festival di Sanremo, l’ombelico galeotto della Carrà, l’attacco di Paolo VI alla tv, le parolacce di Maiorca, Mastelloni e C., le polemiche di Costanzo e Baudo, gli storici interventi di Grillo e Benigni, le bordate di Funari, gli scontri verbali di Sgarbi, le picconate di Cossiga, le liti di Ferrara, le interviste scomode di Biagi, il gesto dell’ombrello di Pertini e Maradona, i salotti trash della D’Urso e le risse tra i politici. Per la prima volta sono riportati integralmente i monologhi entrati nella storia e le risse più infuocate, le battute che hanno sollevato infinite polemiche e i testi delle canzoni massacrati dalla censura. Diviso in sei capitoli, il libro segue un ordine cronologico e attraverso gli aneddoti annota protagonisti e comprimari, che hanno segnato le nostre giornate e hanno scritto la nostra storia.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati