I legali della Civitanovese pronti
ad opporsi alla Prima categoria

CAOS ROSSOBLU - Il patron Mauro Profili si affida ad una schiera di avvocati per far valere le ragioni del club: "Così si spegne il calcio in città, sono nauseato. Aspettiamo il comunicato ufficiale, non sono arrabbiato con nessuno ma se le motivazioni di tale decisione non ci andranno bene siamo pronti a farci valere nelle dovute sedi"

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Mauro Profili

 

di Michele Carbonari

La Civitanovese fa muro. Il nuovo patron del club rossoblu Mauro Profili ha pronta una schiera di avvocati che cercheranno in tutti i modi di evitare la Prima categoria, annunciata ieri dal presidente della Figc Marche Paolo Cellini (leggi l’articolo). I legali che faranno valere le ragioni della Civitanovese nelle sedi opportune, oltre al già noto Michele Cozzone, sono gli avvocati Eduardo Chiacchio, il quale collabora con lo studio del primo citato, Matteo D’Aurizio, di Pescara, e, con ogni probabilità da domani visto che ha un incontro con Profili, Giancarlo De Marco, il quale ha lavorato durante il processo Calciopoli. Inoltre, il capocordata che ha rilevato il titolo sportivo della società rossoblu, nei prossimi giorni, cercherà di aggiungere a questi un altro avvocato civitanovese che segue le vicende di una squadra di Serie A. Insomma, la Civitanovese è pronta ad affrontare per le vie legali qualsiasi evenienza anche se, al momento ancora in via ufficiosa, la vedono in Prima categoria. Infatti nel comunicato diramato oggi dalla Lnd marchigiana non ci sono riferimenti al caso rossoblu. Bisognerà attendere domani o al massimo venerdì per sapere con ufficialità le sorti della Civitanovese. «Sono nauseato da questa situazione – esordisce Mauro Profili -. Stiamo camminando sul filo del rasoio. Abbiamo fatto di tutto e di più. Al momento dell’acquisto ci è stata promessa l’Eccellenza. Anzi, potevamo fare la domanda di ripescaggio e rischiare addirittura la Serie D. Invece eccoci qua. Aspettiamo ancora il comunicato ufficiale. Non sono arrabbiato con nessuno ma se le motivazioni di tale decisione non ci andranno bene, siamo pronti ad impugnare la situazione. Fino ad ora io e i miei soci abbiamo speso 50mila euro, per fare che cosa? La Prima o la Terza? Così si spegne il calcio a Civitanova, visto che le altre società militano al massimo in Seconda categoria – afferma il patron rossoblu -. Per quanto riguarda la situazione dei debiti, per la quale ripeto ancora che siamo disposti a pagare, credo che l’associazione calciatori stia facendo pressione a Roma. Ma i vecchi calciatori e allenatori devono capire che la richiesta non devono farla a noi ma al curatore, che si dovrà occupare di questa situazione anche con i soldi con cui abbiamo rilevato il titolo sportivo».

 

La Civitanovese sprofonda in Prima



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