La frana minaccia l’eremo:
70 mila euro dalla Regione

SAN SEVERINO - L'ente ha messo a disposizione la somma all'Unione montana per intervenire sul versante che mette a rischio la chiesa nella valle dei Grilli

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Grotte-SantEustachio

L’accesso all’eremo

 

L’eremo San Michele Arcangelo nella valle dei Grilli a San Severino è minacciato dal movimento franoso del fosso di Sant’Eustachio in Domora, soprattutto dopo il sisma. E la Regione stanzia 70mila euro per mettere in sicurezza la parete rocciosa. Il finanziamento rientra nei fondi per interventi di sistemazione idraulico e forestale ed è stato messo a disposizione da palazzo Raffaello all’Unione montana Potenza, Esino e Musone. “L’Unione Montana – spiega il presidente, Matteo Cicconi – ha già avviato l’iter di richiesta dei preventivi per l’affidamento della progettazione. I lavori dovrebbero partire a primavera e concludere un intervento già in parte realizzato con la sistemazione della passeggiata che porta fino all’antico monastero”. Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei parla di “un intervento atteso da molto tempo. Sia dagli appassionati appassionati di escursioni ma anche dai tanti pellegrini che seguono i tracciati di antiche vie che passano proprio per la valle dei Grilli. Purtroppo il terremoto ha peggiorato di molto la situazione ed è per questo che, d’intesa con l’Unione montana, si è deciso di intervenire. L’edificio è da sempre preso in grande considerazione ma per il suo recupero servono ingenti somme. Speriamo di poter procedere con lavori che almeno preservino l’integrità dei luoghi”. Realizzato nell’XI secolo ad opera dei Benedettini vicino a quello che doveva essere un villaggio di scalpellini, da cui il termine Domora, e di una strada che attraversava la gola, l’edificio sul finire del XIII secolo fu interessato da un intervento di ampliamento con la conseguente dedica a Sant’Eustachio. Il monastero era un luogo di accoglienza dei viandanti.



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