di Marco Ribechi
(Foto Fabio Falcioni)
Musicultura 2017, alla prima serata finale vincono tutti. Vince Fabrizio Frizzi, ormai consueto mattatore del festival che continua con disinvoltura a dare a Macerata un po’ più di quel peso nazionale che meriterebbe. Vincono gli organizzatori, in primis Piero Cesanelli e Ezio Nannipieri, che possono ben affermare di aver raggiunto un bel traguardo con la diretta Rai della serata finale. Vincono gli artisti, selezionati tra oltre 760 proposte, che possono finalmente esibirsi sul palco della meravigliosa arena che ha ormai battuto anche Sanremo, su ammissione dello stesso Frizzi, in quanto a nuove proposte. Ma soprattutto vince la città, Macerata, che continua a sostenere compatta il festival senza dividersi dietro vuote bandiere politiche come accade in altri Comuni e soprattutto degna di rappresentare un territorio sofferente ma che, anche nelle difficoltà, ama mettere in mostra i propri punti di forza e non le proprie debolezze.
Tre sono le novità che caratterizzano la 28a edizione di Musicultura: fuori dallo Sferisterio dei grandi blocchi di cemento e un maggior dispiegamento di forze dell’ordine ricordano che anche nella tranquilla Macerata le precauzioni sulla sicurezza non sono mai troppe. Sul palco una vistosa copertura di vetro assicura che la diretta Rai di domenica, la prima nella storia del festival, si farà anche in caso di pioggia, lo Sferisterio, si sa, può essere birichino. Infine il format rinnovato nei tempi di scena e nelle votazioni del pubblico contribuisce a rendere la serata più frizzante e piacevole. E la prima serata finale è stata sotto questo punto di vista un vero successo, non solo per uno Sferisterio tutto esaurito, questa ormai è la prassi, ma soprattutto per aver saputo coniugare in maniera quasi impeccabile generi, stili e gusti completamente diversi.
Apre il giro degli ospiti la quasi tammuriata di Teresa De Sio che con ‘O Scarrafone, Chi tene ‘o mare e Je so’ pazzo ha voluto rendere omaggio a un grande blues man partneopeo, l’indimenticato Pino Daniele. Il vestito rosso fuoco della cantante che si stagliava su uno sfondo di cornetti portafortuna ha fatto ribollire il sangue dei napoletani presenti in arena. Di seguito l’attesissimo Ermal Meta che si è esibito nei suoi due pezzi più famosi: Vietato morire e A parte te, entrambi accompagnati dalle grida delle tante fans quasi in lacrime. Dal pop al jazz più puro con l’omaggio di Simona Molinari alla first lady della canzone a cento anni dalla nascita: Ella Fitzgerald. La Molinari, accompagnata dal maestro Mauro Ottolini, bellissima in un vestito completamente nero, ha dato sfoggio delle sue enormi qualità artistiche dispensando anche un ottimo consiglio per i finalisti: «Usate la popolarità per fare questo lavoro a vita, non usate questo lavoro per essere popolari a vita».
Infine la Barcelona Gipsy BalKan orchestra (che si esibirà anche in piazza Cesare Battisti), una interessantissima ensemble di sette artisti mediterranei che, tra dolcezza e follia, interpretano il nuovo stile della musica balcanica. Particolarmente evidente il successo transgenerazionale della kermesse nello scambio di ruoli tra genitori e figli: se nella performance della splendida Teresa De Sio ad essere assonnati sono stati gli appartenenti alle nuove generazioni, in quella dell’idolo dei teenagers, Ermal Meta, a sonnecchiare sono stati proprio i papà, svegliati a colpi di gomitate con la frase tuonante: “E’ il mio cantante preferito”.
E chi passa alla finale? Quest’anno ancora non si sa. E’ stata infatti abolita la formula della eliminazione diretta ma tutti e otto gli artisti si contenderanno di nuovo domani i quattro posti per la serata di domenica. Si può solamente dire che i più votati, in rigoroso ordine alfabetico, sono stati: Mirkoeilcane, Francesco Papageorgiou, Francesca Salasso e Alessandro Sipolo. Indietro nella classifica finale i vincitori dei premi speciali: Bob Messini, miglior testo, e Lucio Corsi, migliore interpretazione grazie alla sua folle Altalenaboy. E mentre il direttore artistico del Macerata Opera Festival ricorda che anche la lirica è pronta a fare fuochi d’artificio grazie all’apertura del festival da parte di Stefano Bollani e alla nuovissima e inedita opera su Matteo Ricci, non resta che attendere la regina della musica italiana, ovvero Giorgia, che calcherà domani il palco dello Sferisterio in diretta youtube dopo lo strepitoso successo del suo ultimo lavoro Oronero.
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