L’associazione 108 scende in campo:
“Una scuola sicura per i bambini”

SAN SEVERINO - Il sodalizio ha presentato le iniziative intraprese: "La nostra volontà è di perseguire il benessere dei più piccoli"

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I componenti dell’associazione “108 Una scuola per la vita”

 

Una scuola nuova e sicura per i bambini di San Severino. E’ questo il progetto più importante dell’associazione “108 una scuola per la vita” che si è presentata al pubblico venerdì sera, nel corso di un incontro al cinema Italia di San Severino dal titolo “Insieme per il futuro”. La presidente Cristina Carboni ha spiegato come è nato il gruppo di genitori, di recente diventato associazione: “Ci siamo costituiti subito dopo il terremoto, quando è iniziata a circolare una documentazione poco rassicurante sulla vulnerabilità sismica del plesso Luzio – ha detto –. Abbiamo poi iniziato a portare aiuti concreti alla popolazione di San Severino e dei centri più colpiti del cratere. Il nostro logo rappresenta un cuore con all’interno due bambini, che sta a significare la volontà di perseguire il benessere dei piccoli in tutti i suoi aspetti. 108 era il numero civico della roulotte di una nostra amica, dove tutto è nato, poi abbiamo scoperto che questo numero ha in sé il significato di pace, rispetto, comprensione”.

Associazione108tris-650x390La presidente ha annunciato che è in atto una raccolta fondi per i moduli in cui andranno i bambini, per evitare il proseguimento del doppio turno alla Tacchi Venturi, l’avvio della collaborazione con Cassano d’Adda, l’organizzazione di un concerto di beneficenza per il 15 luglio. “Abbiamo iniziato un bel percorso insieme – ha aggiunto l’assessore al bilancio Tarcisio Antognozzi – persone come loro segnalano la grande vitalità delle associazioni locali. Di recente a Cassano D’Adda abbiamo fatto insieme una bella esperienza parlando di tematiche importanti, come la prevenzione e la sicurezza scolastica. La scuola nuova è una priorità per l’amministrazione comunale. Speriamo che in futuro non ci sia più bisogno di avere comitati come questo, che sollecitano le istituzioni”. L’ex preside Vanna Bianconi, ora assessore comunale all’istruzione ha spiegato: “A questo incontro sta bene il sottotitolo una scuola dopo il terremoto. La necessità di avere sicurezza ha radici profonde – ha continuato –  il terremoto ha contribuito a scuoterci da questo senso di torpore, a queste mamme e papà tanto di cappello, ci stiamo impegnando per superare questo momento fatto di doppi turni, sovrappopolamento scolastico, tutti insieme ed uniti ce la faremo”. Antonio Morelli, presidente del comitato dei genitori di San Giuliano in Puglia, che quindici anni fa hanno visto morire i propri bambini sotto il crollo dell’edificio scolastico giudicato sicuro sino al giorno prima, ha ricordato l’impegno per la sicurezza scolastica, con parole toccanti. “Mi trovo sempre davanti un muro di gomma, le istituzioni vanno pungolate, per raggiungere un obiettivo bisogna partire dal basso e lottare per raggiungerlo, la vita dei nostri figli è un bene comune – ha sottolineato Morelli – poi non si torna indietro. Da allora poco è stato fatto, chi è morto è morto per incuria e lassismo, la messa in sicurezza delle scuole contribuisce a creare posti di lavoro e a far ripartire il Pil. In Italia la sicurezza scolastica non è una priorità. Chiedo alla politica di destinare l’8 per mille alla messa in sicurezza delle scuole, non ai beni culturali”.

Associazione108bis-650x366Il geologo Claudio Di Celma ha approfondito il tema della sismicità del territorio, rilevando come una faglia passi non lontano da San Severino e presentando il caso della scuola di Fiastra. “E’ stata una fortuna che le scosse siano venute ad ottobre, la sera e di domenica – ha spiegato –  la scuola era giudicata agibile, ma l’agibilità è un giudizio temporaneo, mentre la sicurezza è garantita soltanto dalla vulnerabilità sismica. L’agibilità ci dice che un edificio può resistere soltanto ad una scossa di pari entità e distanza, non certo ad una superiore. Non si può giocare alla roulette russa con la vita dei bambini, se un edificio è vulnerabile sismicamente, va chiuso”.  “Il sisma non si prevede – gli ha fatto eco l’ingegnere Roberto Di Girolamo –  ma si previene, non è il terremoto che uccide, ma l’opera dell’uomo. La vulnerabilità di un edificio dipende anche da come è stato costruito”. Di Girolamo ha mostrato dati e simulazioni per far capire in che modo si lesiona un edificio mal costruito. Quindi ha mostrato una tabella riepilogativa: se per esempio l’indice di vulnerabilità sismica di una scuola  è pari a 0,20 (quello ottimale è uno), va programmato un “tagliando” ogni tredici anni ed il tempo di intervento per il miglioramento sismico da fare è soltanto di nove mesi. L’onorevole Remigio Ceroni, sindaco di Rapagnano, ha presentato il caso delle scuole in paese, tutte rifatte, dalla materna alle medie, dopo che l’esame di vulnerabilità, aveva evidenziato diverse criticità. Per Ceroni sarebbe opportuno un piano decennale di manutenzione scolastica nazionale. Al termine Chiara Paciaroni ha presentato gli interventi di beneficenza dell’associazione. Oltre alla presidente sono componenti del sodalizio il vice presidente Massimo Cervigni, Valeria Colafrancesco, Samuela Rotili, Desy De Santis, Claudio Di Celma, Nicola e Oana Fat, Valentina Geronzi, Fausto Giusepponi, la cassiera Alessandra Marozzi, Flora Menichelli, Chiara Paciaroni e la segretaria Valentina Pizzi.

 

 



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