di Monia Orazi
Il cuore pulsante del post terremoto batte forte a Muccia. L’inaugurazione dell’Osservatorio per la ricostruzione di qualità e la Festa del lavoro sostenibile sono i due appuntamenti andati in scena oggi con l’intento di far ripartire questo pezzo d’Italia ferito dal sisma, ma dall’indomita volontà di rinascita. Il sindaco Mario Baroni si è diviso equamente tra tutti e due, mostrando agli ospiti il profondo silenzio di una zona rossa in cui gran parte degli edifici sono in piedi, ma vistosamente crepati, come se fosse passata una gigantesca palla da bowling che non ha risparmiato nessuna parete. Nei giardini pubblici sono tornati a giocare i bambini, tra i mercatini di prodotti tipici e le bandiere della Fim Cisl, per la Festa del lavoro sostenibile. Poco più avanti nel piazzale diventato la nuova piazza del paese, dove si trovano i container degli sfollati, i negozi ripartiti in casette o container, le bandiere gialle di Legambiente e di Fillea Cgil, per l’inaugurazione dell’Osservatorio nazionale per la ricostruzione, un portale osservatoriosisma.it e una casetta nel piazzale, dove chiunque si può rivolgere per informazioni, per segnalare quello che non funziona.
Inaugurazione dell’Osservatorio
“Qui oltre il 90% degli edifici è danneggiato, tante persone non ci vivono più, bisogna fare presto altrimenti la gente si stanca e non torna più a stabilirsi da queste parti – ha detto Baroni –. Noi siamo ripartiti dalle scuole, il 23 novembre erano già in funzione, lancio un appello a fare presto con le Sae, le casette di emergenza, altrimenti la gente si disamora e non rientra più. Adesso la sfida è quella di riportare a casa le persone al più presto. Per la ricostruzione dobbiamo guardare alla tipologia dei materiali e chiedere sicurezza, vogliamo una ricostruzione veloce e sicura”.
Prima del taglio del nastro della casetta, sede fisica dell’Osservatorio sulla ricostruzione, con la presidente nazionale Legambiente Rossella Muroni, il sindaco Baroni e Alessandro Genovesi segretario generale Fillea, si è svolto un momento di riflessione su come dovrà essere la ricostruzione, anche alla presenza di Gianna Fracassi della segreteria nazionale Cgil. Sicurezza e legalità sono i due presupposti su cui basare la ricostruzione, portando anche elementi di innovazione, con la priorità della messa in sicurezza delle scuole. Nei comuni del cratere sismico, secondo i dati forniti dall’osservatorio ci sono 537 edifici scolastici, ben il 66% è stato realizzato prima del 1974, quando ancora non era in vigore la normativa antisismica. Compito dell’Osservatorio sarà quello di monitorare l’evolversi della situazione, in collaborazione con i cittadini e le istituzioni, una sentinella di come si svilupperà il lungo e complicato processo della ricostruzione. Gli aggiornamenti si potranno consultare su www.osservatoriosisma.it e i cittadini potranno direttamente segnalare le criticità ma anche le buone pratiche legate alla ricostruzione inviando un’email a segnalazioni@osservatoriosisma.it. Da parte della Cgil ci sarà martedì prossimo la presentazione di un progetto nazionale di sviluppo economico delle zone dell’entroterra, da affiancare alla ricostruzione fisica di edifici e strutture danneggiate. E’ stato evidenziato come nella manovra da tre miliardi in discussione in Parlamento sia stato stanziato un miliardo per la ricostruzione, suddivisa sia per il ripristino di quanto danneggiato, ma anche per il piano di manutenzione dell’esistente. Secondo gli esponenti Cgil, invece, andrebbero stanziate risorse ulteriori per “mettere le gambe”, al piano Casa Italia, già varato da tempo, ma mai effettivamente partito. Saranno attuate campagne informative, per promuovere “cantieri modello”, in cui prevedere ad esempio l’estensione del Durc contro il lavoro nero, stabilendo un minimo di ore necessario ad ogni tipo di lavorazione, formazione su sicurezza, nuovi materiali, gestione dei rifiuti, per favorire l’insediamento di imprese locali esperte in ricostruzione di qualità, materiali a basso impatto ambientale, esperte nel riuso e nel riciclo.
La festa del lavoro sostenibile, ai giardini pubblici ha visto coinvolte Fim Cisl, il sindacato dei metalmeccanici e NeXt in una sorta di primo maggio anticipato, in cui sono state premiate dieci aziende agroalimentari locali e tre aziende marchigiane metalmeccaniche, che si contraddistinguono per le politiche di gestione aziendale di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. “L’attenzione della Fim e NeXt a scegliere simbolicamente Muccia per lanciare un messaggio di solidarietà -ha affermato Sauro Rossi segretario della Cisl Marche – dà a questa iniziativa un forte valore simbolico nazionale. Un modo diverso e nuovo per festeggiare e rinnovare lo spirito del Primo maggio”. Per Marco Bentivogli segretario generale della Fim Cisl “le aziende che abbiamo premiato oggi nonostante la situazione le difficoltà del sisma hanno mantenuto alti i livelli di sostenibilità, sono aziende che parlano una lingua diversa quella della consapevolezza del rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. C’è un voto non alternativo a quello politico – ha aggiunto – che può cambiare il mercato e le scelte etiche delle imprese, ed è la scelta di quello che acquistiamo, i prodotti tipici marchigiani sono di grandissima qualità. Bisogna premiare le aziende che non si sono omologate alla pratica della sola ricerca del profitto, in cui i lavoratori hanno diritti e che aprono alla partecipazione dei lavoratori”. Nel paese più “ribelle” dove chi è rimasto è ripartito con negozi e casette acquistati di tasca propria, da oggi c’è una piccola speranza in più.
Mario Baroni davanti all’osservatorio
Il pubblico all’incontro Fillea Cgil-Legambiente
Da sinistra Rossella Muroni, Alessandro Genovesi, Gianna Fracassi e Mario Baroni
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(Henry Ford)
Si amici miei ma i soldi ci sono? Chi paga? Quando?