di Emanuela Addario
Due insegnanti sotto accusa al tribunale di Ancona per presunti maltrattamenti su alcuni disabili in una scuola di Falconara. Tra le vittime un giovane portorecanatese. Ieri, durante l’udienza, il legale della famiglia del ragazzino (parte civile al processo) ha chiesto la citazione del ministero dell’Istruzione quale responsabile civile. La famiglia ha chiesto 100 mila di risarcimento danni. Il processo è in corso da marzo 2016 e prende in esame i presunti maltrattamenti avvenuti durante il 2015 nella Scuola speciale Bignamini – Don Gnocchi di Falconara. Vittime ragazzini diversamente abili che avrebbero subito, secondo l’accusa (pm Ruggero Dicuonzo), da parte di due insegnanti, Simonetta Brutti e Paola Simoncelli, imputate al processo, “una serie di condotte violente sia morali che materiali, tali da cagionare crisi di pianto e di paura e, dunque, infliggere loro penosissime condizioni di vita” si legge nel capo di imputazione. In particolare, dice l’accusa, “offendevano i minori con epiteti quali “tonto, tontolone”; colpivano le persone offese con schiaffi al volto e alla testa e, con diversi oggetti (tra cui un cartellino e una palla); lasciavano sovente in stato d’abbandono i bambini, collocandoli nelle aule o nel corridoio del plesso scolastico e lasciandoli soli, omettendo di adempiere nel frangente alle attività educative previste così scatenando crisi e violente reazioni”. Ad accorgersi dei presunti maltrattamenti i familiari dei ragazzi. Ieri al processo l’avvocato Gennaro Esibizione, che assiste i famigliari del minore di Porto Recanati, ha chiesto la citazione del ministero dell’Istruzione: “essendo soggetto da considerarsi come datore di lavoro delle insegnanti imputate”. Il giudice Paolo Giombetti ha rinviato l’udienza al 10 maggio per valutare se accogliere l’istanza.
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