Patrizia Terzoni
A Bolognola “c’è già l’area per le casette”, dice in una nota la portavoce alla Camera del M5s, l’onorevole Patrizia Terzoni, ma a tre mesi dalla scossa di ottobre “manca ancora una firma della Regione per avere l’autorizzazione definitiva”. Terzoni punta il dito sui ritardi per l’arrivo dei moduli abitativi in tutti i comuni appenninici del Maceratese, Fermano e Ascolano ma non ci sta ai “rimpalli di responsabilità”. Per questo ha depositato un’interrogazione alla presidenza del Consiglio dei ministri (la seconda dopo quella del 24 gennaio), dove chiede “quali elementi hanno ostacolato le procedure di individuazione, comunicazione e predisposizione delle aree e la conseguente consegna dei moduli” per chiarire quella che Terzoni definisce “una situazione grottesca”.
La piazza di Bolognola
La procedura, spiega il deputato, prevede “l’identificazione dei siti, la successiva autorizzazione e la fase di urbanizzazione. Senza questi tre passaggi non si possono istallare le casette”. E ora “i sindaci – dice Terzoni – sono sul piede di guerra, la Regione fa orecchie da mercante e la Protezione civile che segue questa fase emergenziale fa un passo avanti e due indietro a causa di queste lungaggini, il tutto sulla pelle degli sfollati. All’esecutivo abbiamo chiesto anche quanto personale sia stato assunto dai singoli comuni del cratere, sulla base del decreto approvato prima di Natale: anche su questo aspetto l’impressione è che i giorni passano ma tutto resta com’è. Se le Regioni non sono in grado di gestire questa fase, basta ammetterlo e trovare immediatamente un attore in grado di farlo. E’ possibile – conclude Terzoni – trovare una quadra, tra sindaci, Regione e struttura commissariale per dare finalmente risposte concrete a cittadini che da cinque mesi sono costretti a vivere tra mille difficoltà? Sono tutti interrogativi che giriamo al governatore delle Marche Ceriscioli, alla sua giunta ed alla presidenza del Consiglio. Il tempo delle chiacchiere è finito”.
Nel frattempo la Regione è in attesa degli esiti della commissione d’inchiesta attivata per capire il motivo dei ritardi nella consegna delle stalle provvisorie agli allevatori terremotati. Un problema che ha provocato enormi danni agli allevatori già colpiti dal terremoto e poi dalla neve e che durante l’emergenza maltempo hanno perso a causa di crolli o del freddo molti animali.
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La Fondaziomne Hohenstaufen, ha formulato diffida :l’apocalisse del post sisma non deve facilitare alienazione a favore di speculatori privati, di beni dinastici monastici della corona di Federico II beni imprescrittibili ,inalieniabili che i legittimi eredi Principi Aprile von Hohenstaufen vogliono siano restituiti alla comunità.
Riposto.
La burocrazia tende a riprodurre continuamente i suoi metodi, anche quando sono inutili o nocivi, come se fossero necessità inderogabili e impenetrabili a ogni considerazione di praticità e di buon senso. Questa definizione sulla burocrazia ( ce ne sono tante ) sta a dimostrare quando può essere stupida. E questa stupidita si può raccontare con la favoletta metaforica della rana e dello scorpione, su cui sono stati scritti molti trattati che hanno in comune lo stesso risultato, ossia che sia l’archetipo della cosa più stupida che si può fare. La storia è questa. Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura”.