di Marco Cencioni
Non nevica più a Gualdo e a Penna San Giovanni, due dei centri dell’entroterra maceratese più colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo. E, di conseguenza, la situazione torna lentamente alla normalità. Sono i sindaci dei due Comuni, Giovanni Zavaglini e Giuseppe Mancinelli, a fare il punto. La corrente sta tornando in quasi tutte le zone, non ci sono più frazioni isolate e le scuole riprenderanno lunedì (così come a Sarnano dove ieri sera è arrivato l’esercito). Gravi i danni riportati da due aziende agricole di Gualdo a causa della neve che ha distrutto le stalle che ospitavano gli animali in attesa delle tensostrutture della Regione (leggi l’articolo). «La situazione è abbastanza migliorata – dice Mancinelli, primo cittadino di Penna San Giovanni -. Per circa tre giorni, durante una nevicata davvero straordinaria, ci sono stati problemi con la corrente ma l’Enel è riuscita a risolverli in quasi tutte le zone del paese. Rimangono criticità solo in contrada Salino di Contro, al confine con Sant’Angelo in Pontano, e in contrada Molino al confine con Monte San Martino, oltre che in qualche utenza vicina al centro. Per quanto riguarda la condizione delle strade, dopo aver sollecitato ieri per l’ennesima volta un intervento veloce e risolutivo, sono arrivati dalla Provincia due automezzi con una grossa ruspa e da questa mattina anche una turbina. Ovviamente la circolazione è ora molto più agevole e stiamo riuscendo a risolvere le situazioni più critiche anche per la viabilità rurale. In centro interverremo con gli automezzi per rimuovere la neve pressata che va sollevata e smaltita. Ci sono stati anche due funerali durante la nevicata, vista la situazione in cui versavamo sono stati abbastanza difficili da portare a termine ma alla fine ci siamo riusciti. Voglio esprimere – conclude – il massimo riconoscimento e gratitudine, da parte di tutta la cittadinanza, agli otto volontari provenienti da Piacenza e Modena, ospitati nella palestra della casa di riposo, che hanno dato una significativa mano ad alleviare i disagi della popolazione».
Si sta tornando alla normalità anche a Gualdo, dove «stiamo ancora lavorando intensamente – dice il sindaco Zavaglini – e pian piano la situazione migliora. Le persone che erano rimaste isolate nelle frazioni sono state raggiunte e questa per noi era la priorità. Manca ancora la corrente in contrada Picacchi, speriamo che presto si possa risolvere questa criticità dovuta ad una nevicata veramente eccezionale. Sarebbe stato impossibile assicurare la viabilità con i nostri mezzi semplici e quindi devo ringraziare davvero di cuore la Provincia di Pesaro e il suo presidente. Nella notte fra mercoledì e giovedì sono arrivati cinque operatori con una turbina e grazie al loro intervento siamo riusciti a ripristinare una viabilità decente, visto che la neve caduta ha superato ampiamente il metro e mezzo, risolvendo le situazioni più difficili. Ovviamente, i problemi più grandi sono per i crolli avuti alle aziende Beccerica e Lai».
Le pecore uccise dal crollo e dal freddo nell’azienda Lai
Rispetto alle difficoltà di ieri (leggi l’articolo) Laura Lai dice che «è arrivata finalmente nel pomeriggio una squadra dei vigili del fuoco di Sassari. Stiamo iniziando a estrarre le carcasse, per il momento abbiamo contato 22 pecore morte. Finiranno il lavoro domani perché è freddo e buio. La luce – racconta Lai – è tornata qualche ora fa. La strada continua a essere impraticabile con i mezzi normali. Oggi non è potuto arrivare nemmeno il veterinario perché con la panda dell’Asur non riescono a raggiungerci». Nell’azienda Castello di Beccerica, dove la stalla è crollata su circa 70 mucche invece i «lavori quasi finiti – dice Enrico Beccerica, nipote del titolare -. Oggi hanno caricato gli animali morti: 11 mucche di cui 2 vitellini e 2 vitelli. Altre 14 forse devono essere abbattute perché non si rialzano, sono molto deboli. Adesso le mucche da latte sono state trasferite a Forlì in un’azienda agricola, 20 mucche e 5 vitelli. Il resto delle mucche da carne rimane in stalle in zona. Sono da sistemare ancora 8 o 9 capi che ancora stanno fuori dalla stalla».
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