Pieve Torina
Al lavoro per sgomberare la neve dalle strade a Pieve Torina
di Gianluca Ginella e Federica Nardi
Black out, frazioni isolate, accumuli di neve che superano i due metri e crolli di tensostrutture. Una «Emergenza nell’emergenza» dice il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci per descrivere la situazione dei comuni del cratere che questa mattina hanno dovuto ancora una volta fare i conti con la paura per le nuove scosse di terremoto che si sono verificate vicino a L’Aquila. Il sisma dopo la neve dopo il sisma. Il circolo vizioso dell’emergenza che a Pieve Torina si è tradotto questa mattina nel crollo della tensostruttura che ospitava i bambini della scuola materna che per fortuna, proprio per via della neve, oggi non avevano lezione. «Le persone che sono qui già sono provate dal sisma. Per loro abbiamo aperto una mensa perché stamattina la superstrada era impraticabile» dice Gentilucci. Altro problema le frazioni: «su 35 frazioni – spiega Gentilucci – quattro sono ancora isolate. C’è bisogno di più Stato in questi momenti».
Frazione colle di Torricchio (Pieve Torina) la notte del 17 gennaio
Un’auto completamente coperta dalla neve stamattina a Visso
La neve a Visso in media si presenta con muri bianchi con «accumuli di 2 metri che raggiungono i 4 metri dove il vento ha spostato la neve – dice il sindaco Giuliano Pazzaglini –. Abbiamo chiesto la turbina per liberare la strada per le frazioni di Cupi e Aschio dove serve portare acqua al bestiame. Senza è impossibile liberare la strada. Serve il genio militare. I mezzi normali non riescono a circolare, la pala sgombraneve era stata chiamata per intervenire a Colfiorito e non è riuscita a tornare indietro. Visso è difficilmente raggiungibile. Abbiamo un’unica strada d’accesso, qualsiasi imprevisto come un mezzo bloccato ci rende isolati». E la preoccupazione ora è anche «per quando si scioglierà la neve – dice Pazzaglini – I fiumi erano già prima al limite della capienza. Sciogliendosi crescerà ancora il livello dell’acqua. Se esonda l’Ussita colpirà tutto il centro abitato e non possiamo nemmeno intervenire. Con tratti così lunghi e tutta questa neve è impossibile potenziare l’argine». Situazione difficile anche nel campo delle roulotte di Visso: «Stamattina abbiamo avuto un po’ di difficoltà a uscire al piazzale – dice Alessandro Morani -. C’era oltre un metro di neve e le auto completamente ricoperte. Abbiamo spalato per un’ora per liberarle. Ci siamo dati da fare da soli perché nessuno era venuto a pulire la strada. Il Comune ha i mezzi contati e la neve è tanta».
Il campo roulotte sommerso dalla neve a Visso
La stalla rischia di crollare per il peso della neve a Castelsantangelo
Pale, legna per puntellare, un bobcat e un camion spazzaneve contro un metro e venti di neve. A Castelsantangelo chi resta lotta con questi pochi mezzi contro il rischio crollo delle stalle e per non lasciare isolati i pastori nelle frazioni. «Non riusciamo a fare di più – dice il sindaco Mauro Falcucci – Stiamo cercando di risolvere tutti i problemi nel nostro piccolo, ci si è anche rotta una ruspa. Siamo arrivati a Macchie e ora stiamo arrivando anche nella frazione di Gualdo. Gli allevatori stanno male, il problema stalle è diventato drammatico per tutti. La situazione non è bella per niente». E dopo le scosse di oggi «ci sono sicuramente nuovi crolli – dice Falcucci – ma non riusciamo a verificare per la troppa neve». Agostino Batassa, allevatore che è rimasto per curare gli animali, ha dovuto sistemare la stalla che si stava piegando sotto il peso della neve. «Stamattina siamo saliti sul tetto della stalla per levare la neve in modo che non crollasse sulle mucche – dice Batassa – Non ci aiuta nessuno». Anche se i vigili del fuoco ci sono così come il tecnico del Comune e l’esercito che presidia contro lo sciacallaggio. Tra chi resta anche Andrea Smarchi, 26 anni, che due giorni fa temeva l’isolamento a causa delle forti nevicate: «Per fortuna sulle strade si passa – dice Smarchi – anche se un’auto alla volta». A Pievebovigliana (Valfornace) è crollata la tenda che ospitava la mensa: «per fortuna sono riusciti a preparare i pasti al palazzetto – dice l’ex sindaco Sandro Luciani –. È caduta anche una grande tensostruttura dove ci sono circa 800 quintali di cereali di una azienda, sotto c’era il camper ma per fortuna nessuno si trovava all’interno». Per pulire le strade è stata chiesta una turbina «A 400 metri abbiamo 80-90 centimetri di neve ma salendo, a 700 metri, sono circa 120 centimetri – prosegue Luciani –. Siamo senza luce nelle frazioni di Pecciane e Frontillo, da ieri sera. Per chi stanotte non vuole dormire qui c’è la possibilità di avere una sistemazione negli alberghi della costa».
Le vacche di Agostino Batassa
Da qui in giù la situazione a Pieve Torina prima dell’alba di oggi
Il piazzale del Coc
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