di Laura Boccanera
Nelle Marche più reati legati alla criminalità organizzata rispetto alla media nazionale. L’allarme arriva in seguito all’incontro sulla legalità che si è svolto questa mattina al liceo Da Vinci di Civitanova alla presenza del presidente dell’associazione nazionale magistrati Piercamillo Davigo. Tra gli ospiti anche il procuratore Giovanni Giorgio che ha alzato l’allerta sui fenomeni legati alla criminalità organizzata. I reati legati ad organizzazioni criminali sul territorio infatti sono in aumento a differenza di furti e piccoli reati. «Dobbiamo prestare attenzione – ha detto il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo – ai dati relativi ai fenomeni di illegalità che avvengono nelle Marche e agli allarmi lanciati nei mesi scorsi da Elisabetta Melotti, procuratore distrettuale antimafia di Ancona e Antonio Macrì, ex procuratore generale presso la Corte di appello di Ancona. Tra i dati forniti deve allarmarci non tanto come consistenza del fenomeno in sé, quanto come un elemento di tendenza, il dato più recente sui reati associativi perpetrati dalla criminalità organizzata nella nostra regione che vede un indice di 2,3 reati per mille abitanti, superiore a quello nazionale del 1,7 per mille abitanti. Questa crescita rappresenta un segnale di allarme che deve indurci a tenere alta l’attenzione e ben alta la guardia soprattutto in un periodo difficile come quello conseguente al sisma che ha colpito le Marche».
Il selfie degli studenti Nicolò Lapo Latini, Massimiliano Follenti e Michelangelo Cingolani con Piercamillo Davigo
Il tema dell’incontro dal titolo “In Italia, oggi, conviene essere onesti?” è stato un workshop dedicato ai ragazzi per l’educazione alla legalità. Ospite d’eccezione il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Piercamillo Davigo. «E’ nostra intenzione – ha evidenziato Antonio Mastrovincenzo – arrivare a rivedere e arricchire la legislazione regionale in materia, attraverso l’individuazione di strumenti utili ad una più efficace partecipazione dei cittadini alla vita pubblica ed ad un attento monitoraggio del tasso di illegalità e criminalità nella nostra regione. Educare alla legalità è un dovere che non può essere eluso». Partecipato e seguitissimo l’intervento di Davigo di fronte alle classi quinte del liceo: il presidente dell’associazione nazionale magistrati che ha ricordato come nonostante tangentopoli in Italia la corruzione non sia stata ancora debellata e come il sistema italiano sia profondamente diverso da quello di altri paesi, gli Stati Uniti in primis. L’intervento si è concluso con l’invito a fare di più e meglio, già nel proprio piccolo (copiare un compito è già illegalità ad esempio) sia a livello legislativo che educativo.
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Si fa presente a Cronache Maceratesi, nell’articolo sulla legalita scritto dalla giornalista Laura Boccanera, non viene menzionato che il work shop è stato organizzato dal gruppo CIVITASVOLTA.