“In questa fase di emergenza occorre mantenere alto e costante il livello di confronto anche alla luce della situazione particolare dei lavoratori, che stanno sostenendo maggiori carichi di lavoro pur trovandosi spesso in condizioni personali difficili proprio a causa del terremoto”. Dopo gli impegni assunti dalla direzione di Area vasta per i lavoratori della sanità colpiti dal sisma (leggi l’articolo) il segretario regionale della Cisl Fp Sistino Tamagnini torna sulla necessità di intervenire al più presto sulla condizione dei dipendenti pubblici in condizioni di difficoltà. “Cogliamo con favore la disponibilità manifestata dalla direzione di Area vasta a confrontarsi con il sindacato per definire obiettivi specifici – continua Tamagnini – ma quegli obiettivi devono ora essere realizzati con strumenti aggiuntivi, definiti attraverso atti formali. Altrimenti rimaniamo fermi agli annunci, quando i lavoratori hanno più che mai bisogno di fatti concreti”. Un confronto reso ancor più necessario, secondo Tamagnini, dall’imminenza della firma del nuovo contratto integrativo “su cui – specifica il segretario – non c’è alcuna certezza circa la disponibilità e la quantificazione del fondo di comparto”.
Parla invece di “emergenza nell’emergenza” il segretario regionale fnp Cisl Dino Ottaviani che ha chiesto un incontro urgente in Regione sulla condizione degli anziani soli e non autosufficienti. “Il sisma ha distrutto o reso inagibili buona parte delle strutture residenziali dell’entroterra maceratese – dice Ottaviani – costringendo al trasferimento degli anziani in altre strutture, alcune non del tutto adeguate perché di carattere ricettivo, o al domicilio. E al contempo stanno anche crescendo le difficoltà nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. Un’emergenza che rischia di divenire un vero dramma sociale se non si interviene quanto prima con soluzioni efficaci”.
Tempi inadeguati, secondo la responsabile Cisl di Macerata Silvia Spinaci, per la riconversione degli ospedali del territorio indicata dalle reti cliniche: “Un sistema così profondamente sotto stress non è in grado di fare i conti con i processi di riconversione previsti entro fine 2016. Il terremoto ha alterato il funzionamento dei piccoli ospedali: Tolentino è un ospedale fantasma e altre strutture (Recanati e Matelica in particolare) si trovano ad ospitare gli anziani delle rsa rese inagibili dal terremoto. Rinnoviamo l’invito, già espresso alla giunta regionale, a differire la chiusura dei punti di primo intervento a quando il sistema abbia ritrovato quel minimo di stabilità necessario per procedere a un intervento così importante di riorganizzazione”.
(Cla.Ri.)
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