di Monia Orazi
Un autobus per collegare la vecchia vita di sempre con quella nuova da terremotati. Ogni mattina ed ogni sera sono diverse centinaia le persone che dalla costa raggiungono Camerino e gli altri piccoli centri dell’entroterra devastati dal terremoto. C’è chi cerca di rientrare a casa per recuperare oggetti personali, chi rientra per le pratiche al comune di residenza, chi per stare vicino ad amici e parenti rimasti in montagna, chi torna perchè ha un’attività da mandare aventi e far ripartire. Sono una trentina, tra autisti e personale dell’ufficio movimento, le persone del Contram coinvolte nell’emergenza. Il quartier generale dell’azienda di trasporto pubblico alle Mosse è il cuore pulsante della nuova Camerino che verrà. Nell’ufficio del presidente Stefano Belardinelli, al secondo piano della struttura perfettamente antisismica, sulla porta c’è anche il nome del sindaco Gianluca Pasqui. Oltre ai dipendenti Contram, tutto il personale comunale si è trasferito qui, all’ultimo piano c’è il Centro operativo comunale, che si riunisce due volte al giorno per gestire l’emergenza. Protezione Civile, vigili del fuoco, carabinieri e altre forze dell’ordine hanno sede qui, chi nel piazzale con le stazioni mobili, chi come presenza di coordinamento. In questi mesi di transizione, prima dell’arrivo di moduli abitativi o casette di legno, saranno gli autobus e tenere collegato il passato con il futuro dell’entroterra montano.
“Ogni mattina partiamo da Grottammare, Civitanova, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio e dalle altre località dove si trovano le persone sfollate, noi autisti siamo per loro un punto di riferimento, ci chiedono informazioni, come vanno le cose, quali novità ci sono – spiega l’autista Adriano Compagnucci – molti si lamentano, altri sono soddisfatti, altri rassegnati. Raccogliamo le loro confidenze, cerchiamo di fargli coraggio, cerchiamo di dare il massimo per tirarci tutti fuori da questa difficile situazione. Nel pomeriggio li riportiamo al mare. Siamo un po’ psicologi, cerchiamo di essere a disposizione”. A coordinare le corse degli autobus ed i turni degli autisti, tra i quali ci sono diversi sfollati che ogni giorno continuano a lavorare, c’è Franco Pongetti, dell’ufficio movimento: “Per far fronte a questa emergenza abbiamo costruito servizi appositi, quasi a chiamata, su richiesta degli utenti, dei comuni e degli alberghi, per collegare i monti al mare e viceversa. Continuiamo anche a fare tutto il resto, nessuna delle corse ordinarie è stata soppressa, ci stiamo riuscendo grazie alla collaborazione del personale e degli autisti, è un grande sforzo, richiesto dall’eccezionale emergenza che stiamo vivendo”.
Sin dalle prime ore della notte del ventisei, sono stati portati nei comuni più colpiti alcuni autobus per far riparare gli sfollati dal freddo e dalla pioggia di quella terribile notte. Al piano terra l’officina meccanica è trafficatissima, non soltanto dagli autobus, come in tempi normali, spiega Pietro Menghi Cerrà, responsabile del team meccanico: “Si cerca di aiutare il più possibile, con tutti i problemi che ci sono in questo momento, carabinieri, vigili del fuoco, chi sia per qualche problema con i mezzi, per ripararli prima possibile, in modo che non si crea disagio per loro, che già stanno aiutando noi. Alla centrale operativa è saltata la batteria l’abbiamo rimessa, ad un camion dei vigili del fuoco non passava il gasolio lo abbiamo riparato, tutti questi piccoli lavori rendono più semplice per loro tornare operativi”.
A gestire la mole di lavoro della struttura è anche l’ingegner Massimo Luce, direttore di esercizio: “Il nostro è uno sforzo in team, tutti noi consapevoli del nostro ruolo, cerchiamo di aiutarci a vicenda, con questa mole di lavoro e trasporti eccezionali che vengono fuori dalle esigenze definite giorno per giorno, in collaborazione con le strutture alberghiere della costa. Per adesso il trasporto scolastico è fermo, ci consente più turni di trasporti eccezionali, man mano che le scuole riaprono dobbiamo essere in grado di sostenere sia i servizi standard che quelli di emergenza, anche ricevendo un contenuto aiuto da parte delle altre aziende, se sarà necessario coinvolgerle di più lo faremo”.
Secondo i dati forniti dall’ingegner Alessandro Campanelli ogni giorno si movimentano minimo quattrocento persone ed una decina di autobus. “Avere un presidio importante a Camerino, come un’azienda pubblica di servizi di trasporto, consente di avere una reazione più pronta ed organizzata – afferma Stefano Belardinelli presidente Contram – sia per soccorrere le persone in emergenza che per mantenere un minimo di vita in questi posti. Noi abbiamo un’organizzazione consolidata, sistema informatico, operatori specializzati, ingegneri, architetti ed informatici, mezzi di trasporto, furgoni, carrelli elevatori, ragno per lavorare in altezza, la gente che è formata per fare questo, sistema anticendio ed estintori, questo è fondamentale, se lo abbiamo a 100 km di distanza arriviamo troppo tardi. Dobbiamo essere chiari, nei prossimi mesi come detto dal sindaco Pasqui avremo disagi e difficoltà, ci vorranno diversi mesi, ma occorre fare dei sacrifici, se vogliamo avere una vita il più normale possibile”.
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Un applauso a Stefano Belardinelli e tutta la CONTRAM per la gestione dell’emergenza e il sostegno al territorio in questo momento difficile. Bravi tutti!
Supercalifragilistichespiralidoso
anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso
se lo dici forte avrai un successo strepitoso
supercalifragilistichespiralidoso