di Claudio Ricci
Arrivano da Cesate, borgo alle porte di Milano, le tre casette di legno che stanotte hanno tenuto al caldo gli allevatori rimasti ad Acquacanina dopo il terremoto. I cittadini del borgo alle porte di Milano non ci hanno messo un giorno a raccogliere i soldi necessari per l’acquisto degli alloggi. Tutto nasce da una telefonata, quella con cui il sindaco Giancarla Marchesi avvisa il consigliere comunale di Macerata Alessia Scoccianti della straordinaria mobilitazione dei cesatesi. Dopo l’intervista al Tg5 in cui il primo cittadino Giancarlo Ricottini denuncia la condizioni precarie dei due allevatori costretti a vivere in auto per accudire il bestiame la cittadinanza ha risposto in massa. “Nel giro di poche ore il sindaco Marchesi ha piazzato un banchetto raccogliendo i 6.400 euro necessari per le casette”. Ieri mattina l’assessore di Cesate Antonio Sollennità, insieme a 4 concittadini ha portato il carico, aiutando poi a montare gli alloggi ad Acquacanina.
“Nella terza casetta ha trovato riparo Francesco Pierini, 88 anni ultimo carbonaio dei Sibillini – dice il sindaco Ricottini – che non voleva la lasciare la sua casa messa in pericola da un’altra abitazione pericolante. Ringrazio infinitamente la sindaca Marchesi è una persona squisita grazie alla quale alla Leopolda sono riuscito a parlare direttamente con il premier Renzi. Grazie agli abitanti di Cesate che attraverso piccoli gesti hanno creato una grande cosa”. Ma l’emergenza per gli allevatori non è finita. Con loro ci sono anche i familiari (uno dei nuclei comprende padre, madre e due figli) e le mucche che pascolano al momento a 1.300 metri. Abbiamo fatto richiesta per i moduli abitativi e per le stalle 10 giorni fa ma ancora non ci arrivano risposte dall’associazione degli agricoltori. Intanto sono al riparo ma le casetta è piccola e non è adatta ad una famiglia di 4 persone”.
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Siiii sono felicissima per lui…..