Resta difficile la situazione a Pioraco e negli altri piccoli centri dell’entroterra, a causa del terremoto. “Seppio non esiste più, è stata gravemente danneggiata, stiamo demolendo alcuni edifici per ragioni di incolumità, essendo gravemente danneggiati rappresentano un rischio per la viabilità, con alcune strade d’accesso alla frazione a rischio, due terzi dei nostri concittadini sono fuori casa”, spiega Matteo Cicconi, vicesindaco di Pioraco.“Ora speriamo che si possa ripartire quanto prima con l’attività della cartiera, perchè se non c’è il lavoro, la gente non ha ragione per rimanere, per accogliere al meglio gli sfollati c’è il capannone ai Piani di Lanciano, che funziona a pieno ritmo”, aggiunge Cicconi. C’è l’esercito a gestire i pasti ed i volontari a prestare assistenza.
Ad Esanatoglia a preoccupare il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci è la situazione delle scuole, che saranno chiuse fino al 13 novembre. I sopralluoghi, terminati ieri, hanno certificato la piena agibilità dell’edificio delle elementari e l’inagibilità di quello delle medie, con quarantacinque alunni in cerca di una nuova sede. “Abbiamo trecento persone sfollate da sistemare – rileva il sindaco – per le scuole stiamo cercando una soluzione, la renderemo nota dopo le opportune valutazioni, in un incontro pubblico”. Una possibile area da urbanizzare è quella del centro sportivo.
A Fiuminata sono circa seicento le persone fuori casa, come spiega il sindaco Ulisse Costantini: “Ne abbiamo alloggiati diversi nelle case in legno, nella palestra e presso gli spogliatoi del basket, stiamo proseguendo le verifiche sulle case lesionate, in gran parte quelle antiche, la scuola è stata dichiarata agibile, le lezioni riprenderanno il 7 novembre”. Prosegue Costantini: “Abbiamo una tensostruttura con 70 posti letto, alcuni benefattori hanno donato casette in legno”.
Cartiera di Pioraco sotto le macerie, Errani: “Subito la messa in sicurezza”
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