Harcom/inciamo, giovani architetti
ripartono dopo il sisma

CAMERINO - Il loro studio, Harcome, si trova all'interno della zona rossa ed è inagibile e fortemente danneggiato. Il gruppo di professionisti ha però trovato una nuova sede e sta già lavorando per proporre nuove tecniche di ricostruzione

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Studio di giovani architetti di Camerino sfollati dal sisma ma pronto per ripartire. Erano 11 le persone che fino al fatidico 26 ottobre lavoravano nello studio Harcome nel centro di Camerino lungo corso Vittorio Emanuele. Un negozio e un intero piano di uffici reso completamente inagibile visto la sua collocazione dentro la zona rossa della città, off limits. «Molti di noi non solo hanno perso l’ ufficio ma anche la casa – spiega uno dei membri Alessio Palmieri – e ora si trovano su hotel della costa perché senza più un tetto». Le difficoltà però non hanno abbattuto gli animi dei giovani architetti che hanno già ricominciato trasformando il loro nome in Harcom/inciamo. «Tutto questo ci ha reso più forti – prosegue il giovane architetto – Siamo rimasti uniti e nel giro di pochi giorni siamo riusciti a trovare una nuova sede dove ripartire. Sempre a Camerino (in via D’accorso) perché crediamo che abbandonare adesso il luogo che tanto ci ha dato sarebbe l’errore più grande per noi che per primi dobbiamo dare una risposta a una domanda che ora il futuro pone. Come ricostruire, con quali nuove tecniche si può evitare che questo accada di nuovo? Questi sono i punti che oggi ci interrogano e che ci trovano già in parte pronti visto la nostra esperienza già maturata nell’uso delle tecniche costruttive innovative del legno e dell’acciaio». Lo studio sta anche sviluppando insieme ad altri tecnici e ingegneri una conoscenza più approfondita nel campo degli isolatori sismici cioè dei sistemi, che posizionati nelle fondazioni degli edifici, garantiscono una sicurezza totale da ogni tipo di sisma. «Le difficoltà certo ci sono – conclude Palmieri – Molto del nostro materiale è ancora bloccato nel vecchio ufficio in centro dove il corpo scale è parzialmente crollato e non ci consente di recuperare documenti e strumentazione necessaria al normale svolgimento del nostro lavoro. Nonostante questo, siamo già pienamente operativi, pronti per riportare la nostra professionalità a servizio della cittadinanza colpita convinti ancora più di prima che il futuro non crolla».



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