Rinforzare le linee telefoniche per i cellulari. Questa una delle priorità sottolineate nel suo report tra i comuni colpiti dal sisma, da Marzia Malaigia, vicepresidente del Consiglio regionale, che questa mattina ha fatto un sopralluogo a Cessapalombo. In base proprio alla visita nel piccolo comune, secondo Malaigia la prima cosa che serve «e non solo ovviamente a Cessapalombo, dopo la prima fase di emergenza, è il miglioramento delle linee telefoniche: i telefoni fissi sono tutti nelle case distrutte o inagibili, si ha la necessità di parlare velocemente e adeguatamente con i cellulari – dice Malaigia in una nota –. Invito il presidente della Regione ad impegnarsi anche in questa problematica ed i gestori che siano più operativi ed efficaci in una simile situazione». Altro problema che segnala è la necessità di un migliore coordinamento per quel che riguarda la sistemazione delle persone rimaste senza casa.
«Chi si sposta non può essere rimandato indietro perché sulla costa i locali indicati non avevano più posto: purtroppo è successo anche questo – continua Malaigia –. Vedere brandine per dormire ubicate nella sala del consiglio comunale, fa capire che qui ancora non sono arrivati adeguati strumenti di sostegno immediato e molto è stato fatto grazie all’efficacia dell’amministrazione comunale e del preziosissimo aiuto del Corpo forestale e dei carabinieri». Sempre per quanto riguarda Cessapalombo c’è il problema del campanile e del tetto della chiesa di San Benedetto di Montalto che è crollato. All’interno ci sono da salvare il crocifisso ligneo e i quadri «queste importantissime opere d’arte sono sottoposte alla violenza delle intemperie» dice Malaigia. Inoltre chiede personale tecnico adeguato al Comune che non ha tecnici sufficienti: «la Regione invii personale o si attivi affinché quello provinciale sia adeguatamente utilizzato nell’area. Un solo vigile urbano sopperisce troppi compiti e occorrono rinforzi adeguati. La gente si sente abbandonata e le istituzioni locali anche» dice il vicepresidente del consiglio. Infine sulle strade sottolinea «l’impossibilità di raggiungere Caldarola con l’auto e ho dovuto desistere».
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