Agostino Cavasassi, sindaco di Sant’Angelo in Pontano
(Foto e video di Lucrezia Benfatto)
A Sant’Angelo in Pontano anche il sindaco è uno degli sfollati. La sua casa non ha retto alle terribili scosse che hanno sconvolto la provincia tra il 26 e il 30 ottobre. Agostino Cavasassi, però, non si perde d’animo e racconta la situazione del suo paese. Il centro storico è zona rossa, oltre 500 le richieste di sopralluoghi ad abitazioni private. Il comune è inagibile e i servizi degli uffici vengono svolti in un ex macelleria. Una tendopoli organizzata da un privato, la ditta Miconi, riscaldata e con cucina della Pro loco, accoglie le 90 persone che alloggiano all’interno, più di 150 quelli che usufruiscono del servizio mensa. E alla fine, il primo cittadino racconta di aver pianto dopo aver visto la sua gente in difficoltà “perché a 70 anni un uomo può piangere, prima no” e di pregare Sant’Emidio, “il protettore dei terremoti” come lo chiama lui, sperando che i movimenti tellurici siano meno consistenti.
Il geometra comunale Fabio Di Luca Sidozzi con il sindaco Agostino Cavasassi
“La torre dell’orologio, che ha delle criticità e non è caduta, ed alcuni edifici sono pericolanti. Erano stati messi in sicurezza ma dopo la scossa di domenica e la concreta possibilità che crollino ci ha costretto a chiudere il centro storico che ora è zona rossa – dice il geometra comunale Fabio Di Luca Sidozzi – I primi interventi devono riguardare i monumenti che si possono ancora recuperare e che non sono venuti giù, anche perché chiudere un’intera zona vuol dire impedire alle attività, come i ristoranti, di lavorare bloccando l’economia del nostro territorio, l’anima del nostro paese. Il complesso monastico di San Nicola del 1400 è stato tutto evacuato dal 24 agosto e sta crollando la torre della chiesa che era stata messa in sicurezza ma è in condizioni pietose. Lungo la provinciale Faleriense Ginesina ci sono alcune situazioni al limite come quella della chiesa di San Michele la cui facciata è a rischio crollo verso la strada.
La torre di Sant’Angelo in Pontano
Anche l’altra provinciale è interrotta – sottolinea il geometra di Sant’ Angelo in Pontano – Il complesso comunale, che è un bene del 1300, è diviso in tre edifici: scuola media e comune, materna ed elementari, chiesa. La media è inagibile dal 24 agosto per questione di vulnerabilità del tetto cosi come parte del comune. Il sisma di domenica ha contribuito ad aumentare le criticità tanto che sono caduti pezzi di architrave. La palestra sottostante è in ottime condizioni e poteva essere un centro d’accoglienza ma il rischio che possa cadere la parte che si trova sopra ci costringe a non poterla utilizzare. L’altro lato, che è un blocco unico elementare e materna, è stato messo in sicurezza con intervento di somma urgenza dopo il primo sisma e ha retto nonostante ci siano nuove piccole filature: attendiamo il sopralluogo che ci dia l’agibilità. I soldi del 24 agosto quindi, 80mila euro, sono stati spesi bene. Abbiamo allestito con le nostre forze quattro tendoni, con l’aiuto di una ditta privata che fa noleggio per feste, e grazie alla Pro Loco e ai volontari protezione civile il campo può ospitare tutti quelli che ne hanno bisogno”.
Gli uffici comunali di Sant’Angelo in Pontano spostati in un ex macelleria
La casa del sindaco danneggiata dal terremoto
La Collegiata a Sant’Angelo in Pontano
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