Un residente indica che il terreno si è abbassato a Serrapetrona
Silvia Pinzi sindaco di Serrapetrona
(Foto di Andrea Petinari)
“La situazione era già grave, ora è peggiorata”. E’ il sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi, a stilare il bilancio dopo la scossa di ieri mattina. “Il nostro territorio è stato colpito a macchia di leopardo, paradossalmente la situazione più grave è quella delle frazioni e non del centro storico che, nel complesso, ha retto. Il bilancio è comunque sconfortante – afferma il primo cittadino – Stiamo allestendo un campo avanzato della protezione civile a Caccamo che può ospitare almeno 150 persone grazie all’aiuto dei volontari arrivati dalla provincia di Crotone. Più di 40 le persone che si trovano al bocciodromo comunale, una settantina quelle che sono state trasferite nelle strutture della costa e altre richieste stanno arrivando. Su mille abitanti almeno 700 dormono fuori, anche in auto e a tutti consigliamo di non dormire in casa – sottolinea il sindaco -. La priorità è eliminare i pericoli immediati per l’incolumità, garantire la viabilità e tenere sotto controllo le condizioni mediche dei cittadini, visto che ieri alcuni hanno accusato lievi malori. In questo momento abbiamo stabilito il senso unico alternato sulla provinciale 8 verso Camerino per il pericolo concreto di crollo del campanile della chiesa di San Lorenzo.
Un crollo a Serrapetrona
Abbiamo almeno 300 richieste di sopralluogo e diversi crolli, soprattutto nelle frazioni di Caccamo, Castel San Venanzio e Collina. La più colpita è Borgiano, dove ci sono molte case lesionate e crollate, danni alle strutture agricole e il centro pesantemente lesionato: sono rimaste solo 3 case agibili. Due cimiteri sono parzialmente inagibili, uno lo è totalmente. La manifestazione “Appassimenti aperti” è stata annullata, diverse le aziende vitivinicole colpite, cosi come la mostra paleontologica. Sembra una sciocchezza – conclude il primo cittadino di Serrapetrona – e sicuramente non è grave come avere morti e feriti o come non riuscire a garantire l’incolumità dei cittadini, ma tutto ciò appesantisce il morale di una comunità abituata a vivere questi appuntamenti con passione e completa partecipazione: è un ulteriore colpo al cuore di tutti”. Il sindaco Pinzi racconta poi un episodio accaduto ieri sera: “i cittadini hanno segnalato una persona che si aggirava in maniera furtiva e sospetta in contrada Savignano, una zona isolata. Sono arrivati gli agenti della polizia municipale, che stanno svolgendo un servizio notturno per aiuto alla popolazione e sorveglianza, e anche un carabiniere fuori servizio, residente nelle zona, che aveva appena smontato dal suo turno di lavoro. Alla richiesta dei documenti l’uomo ha aggredito gli agenti. E’ stato subito fermato. Si tratta di un romeno che non ha saputo spiegare il perché si trovasse in quella zona”.
Da Serrapetrona a Cessapalombo: “Ci sentiamo abbandonati” dice il primo cittadino, Giammario Ottavi, che stila il bilancio dei danni provocati dalla scossa di ieri mattina, che hanno aggravato la situazione del piccolo centro dell’entroterra, e sottolinea le difficoltà incontrate in questo momento davvero difficile. “Se non ci fossimo organizzati con la Pro loco e la nostra protezione civile saremmo nei guai –sottolinea – Abbiamo situazioni critiche alle quali stiamo cercando di sopperire da soli, con le nostre forze. L’80 per cento delle abitazioni sono lesionate, abbiamo 550 abitanti con un’età media molto alta e dentro le case non c’è nessuno. Non ho chiesto una cucina, visto che siamo riusciti ad organizzarci a dovere, ho solo chiesto una ventina di stufe per riscaldare il capannone di Montalto, nel quale hanno dormito ieri notte 60 persone, che è sicuro ma non riscaldato. Mi hanno detto che sarebbero arrivate ieri pomeriggio, poi ieri sera, poi oggi prima di pranzo ma noi le stiamo ancora aspettando. Ci vorrebbe almeno una tenda riscaldata, per garantire alla gente di dormire al caldo – dichiara il primo cittadino di Cessapalombo – non possono dormire al freddo per sempre, visto che fra poco le temperature si irrigidiranno. Più di cento persone hanno trovato rifugio all’interno della struttura polivalente al palazzetto, gli altri dormono in macchina o dagli amici o parenti. Solo la forestale ci passa a trovare con frequenza, a noi basta il minimo indispensabile e speriamo che arrivi presto. La viabilità è in crisi viste le strade chiuse a Caldarola e Camporotondo e il transito dei mezzi pesanti difficoltoso. Per quanto riguarda il campanile della chiesa di Montalto che è crollato (guarda il video girato con il drone da Stefano Ciocchetti) ci sono stati tre sopralluoghi, un mese di tempo per intervenire e alla fine è venuto giù – conclude il sindaco Ottavi – definire inutile tutta questa burocrazia è un eufemismo, non è possibile continuare in questa maniera”.
Una casa lesionata a Camporotondo
Infine Camporotondo: il comune registra il 20% degli edifici privati inagibili. Sono per lo più abitazioni lesionate da crepe importanti o crolli parziali. In tutto gli assistiti, non tutti sono sfollati, sono 150. «Ci siamo organizzati per dare assistenza nella notte – spiega il sindaco Emanuele Tondi – con la palestra polifunzionale e una tensostruttura dove servire invece i pasti. La metà di queste persone ha la casa senza lesioni ma ha paura di dormirci. Non riscontriamo danni agli edifici comunali e alle scuole che però rimangono chiuse fino a domenica».
Un crollo a Camporotondo
Camporotondo, la tensostruttura allestita per i pasti
Serrapetrona (Foto Andrea Petinari)
Serrapetrona
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