Il peschereccio sanzionato
di Laura Boccanera e Giorgio Fedeli
(Foto e video Federico De Marco)
E’ stato dimesso in mattinata Angelo Malaccari. Il pescatore civitanovese, 65enne, aveva accusato un malore, questa notte, dopo la sanzione della motovedetta uscita dal Circomare di Porto San Giorgio (leggi l’articolo). L’episodio ha scatenato la protesta della marineria da Ancona al Fermano. Sotto il profilo della salute, la vicenda si è chiusa in maniera positiva per l’armatore della Fratelli Malaccari, storico peschereccio della città. «Papà si sta riprendendo – spiega il figlio Alfredo Malaccari – qua non si regolano più. C’è gente che va in mare a 70 anni e ha lavorato tutta una vita. Se ci sequestrano le reti non pensano che con una barca ci mangiano almeno 30 persone». Resta aperta invece la vicenda amministrativa: questa mattina è stata fatta richiesta per il dissequestro delle reti e nel pomeriggio a Fermo ci sarà un tavolo tecnico fra prefettura, pescatori e guardia costiera per capire se è possibile annullare il verbale che prevede, oltre al sequestro, anche una sanzione amministrativa di 5mila euro e 4 punti sulla patente del comandante e sulla licenza. «Se non sarà annullata la multa andremo avanti con un ricorso – spiega Giuseppe Micucci, presidente regionale Federcoopesca – mentre al momento siamo positivi sulla possibilità del dissequestro delle reti».
La protesta dei pescatori a Porto San Giorgio
Quella di stamattina è la prima multa elevata dopo l’entrata in vigore della nuova normativa europea che prevede misure più severe con l’applicazione di punti sulla patente, aggiunti al documento perché nella nautica i punti si sommano e non vengono decurtati come nel codice stradale, anche per quei comportamenti che prima venivano semplicemente sanzionati. Da qui la reazione di tutta la marineria che già da mesi covava malessere. Per il 28 ottobre infatti era già previsto uno sciopero nazionale a Roma.
Il presidente nazionale delle marinerie d’Italia Francesco Calderoni all’uscita della sede del Circomare
La multa a Malaccari e, il successivo malore, hanno fatto da miccia ad una situazione di per sé esplosiva con le conseguenze che sono state evidenti a Porto San Giorgio. Un casus belli che è diventato motivo di protesta per tutta la marineria, non solo quella civitanovese. «Rispetto al passato vengono introdotte delle sanzioni gravi anche per la pesca sotto misura che viene caricata di una sanzione pecuniaria che può arrivare fino a 150mila euro – continua Micucci – sono considerate sanzioni gravi anche alcuni errori involontari che possono essere fatti su tracciabilità o perché magari ci si sbaglia a redigere un modulo. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno per la totale mancanza di attenzione per un settore che è in difficoltà e rimane in uno stato di abbandono, basti pensare che ancora non è stato pagato il fermo pesca del 2015». E tra i pescatori il malumore è palpabile. «Eravamo già tutti in allerta perché dal 25 agosto le normative si sono irrigidite ed è impossibile rispettarle – commenta Attilio Valentini, 52 anni, pescatore di Porto Recanati che fa base ad Ancona – appena abbiamo saputo del collega multato siamo tornati al porto questa notte e abbiamo preso le auto per raggiungere Civitanova». Da 38 anni Valentini fa questo mestiere e questa mattina era insieme ad altri 70 colleghi, in mare, quando ha ricevuto la telefonata della sanzione amministrativa a Malaccari e del malore. «Inizialmente si è parlato di un infarto – prosegue Valentini – non si può lavorare così. Appena saputa la notizia siamo rientrati con le barche. Il verbale va annullato. Malaccari non stava pescando, aveva solo gettato il pallone in acqua e andava ad una velocità di 7 nodi che avvalora questa tesi perché a quella velocità è impossibile pescare. Si stava preparando ma non pescava. La nostra categoria è tartassata, così è la fine. Anche io ho preso una multa in passato per le triglie che erano mezzo centimetro sotto misura. Purtroppo calcolare il mezzo centimetro è quasi impossibile quando peschi. La normativa va rivista. Ogni mattina che esco in mare, esco con la paura perché è impossibile non incorrere in qualche sanzione pur lavorando correttamente».
Fabrizio Strusi
Da Porto San Giorgio interviene il comandante del Circomare. «Massimo rispetto per i pescatori che, a mio avviso, fanno uno dei lavori più faticosi al mondo – dice Fabrizio Strusi – e poi non dimentichiamoci che grazie a loro arrivano prodotti di primissima qualità. Noi esistiamo anche perché esistono un porto e una marineria. Ma non posso accettare simili metodi di protesta». Strusi dice la sua sulla rivolta dei pescatori di questa mattina davanti alla sede della Guardia costiera sangiorgese. «Loro fanno il loro sacrosanto lavoro ma anche noi facciamo il nostro. La protesta ci sta ma – aggiunge il comandante del Circomare che questa mattina, con un suo equipaggio ha sanzionato Malaccari – nei modi e nei luoghi opportuni. Deve esserci, prima di tutto, il rispetto dei ruoli». Poi la ricostruzione dell’accaduto, secondo il Circomare: «Il controllo di questa mattina rientra in un’attività di routine. E’ il primo caso simile dall’inizio dell’anno. Non siamo certo alla ricerca esasperata di sanzioni. Lo abbiamo dimostrato più volte. Questa mattina si è trattato di un episodio di pesca sotto costa. Io alle 4,30 ero al porto. Non mi hanno voluto parlare. Ho incontrato la marineria qualche ora più tardi ascoltando le loro istanze». I pescatori accusano anche il Circomare di essersi rifiutato di salire a bordo dell’imbarcazione di Malaccari, come chiesto dallo stesso armatore, per verificare la geolocalizzazione del peschereccio. «Noi abbiamo la nostra strumentazione» spiega Strusi. La situazione resta incandescente.
La protesta dei pescatori a Porto San Giorgio
Il peschereccio di Malaccari
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