di Gabriele Censi
Da oggi l’università entra in conceria. Per la prima volta in Italia un centro di ricerca e sviluppo di taglio universitario viene allestito all’interno di un’azienda conciaria. Accade a Tolentino dove la storica Conceria del Chienti ha inaugurato questo pomeriggio il Laboratorio R&D Pellami nato dalla sinergia con l’università di Camerino. In questo modo, gli studenti potranno studiare e formarsi direttamente in conceria mentre l’azienda dal canto suo potrà sviluppare percorsi di ricerca scientifici finalizzati all’ottenimento di pelli metal free ed eco attente. “Con questo laboratorio abbiamo voluto dare un servizio ulteriore ai nostri clienti e anche all’ambiente – ha dichiarato Marco Luppa, Ad della JH Conceria del Chienti – in un contesto in cui sempre più i clienti chiedono prodotti personalizzati e customizzati, noi vogliamo essere all’altezza della richiesta e diventare loro partner prima ancora che fornitori, nella convinzione che la standardizzazione porta solo appiattimento, mentre è la condivisione delle competenze che porta risultati straordinari”. Significativo l’investimento della Conceria nel progetto complessivo, circa 800mila euro.
Entusiasta anche Flavio Corradini, rettore dell’università di Camerino: “Questa iniziativa incontra l’obiettivo della “smart specialization” che ci chiede l’Europa per essere competitivi a livello mondiale. Abbiamo lavorato molto a questo progetto, che è un originale esempio di sinergia pubblico-privata perché per la prima volta è l’Università che entra in azienda e non il contrario. Sono felicissimo di essere qui oggi ad inaugurare questo Laboratorio che concretizza il legame tra l’Ateneo e un’azienda come la Ctc, che è un’eccellenza ed aperta al l’internazionalizzazione come la nostra università”. Verranno infatti presto attivati anche dei master universitari in Conceria – attualmente è prevista la partecipazione di 16 studenti – a rafforzare ancora di più quella sinergia tra università, impresa e territorio che sempre più rappresenta l’unica chiave per rinnovarsi e superare le sfide del mercato globalizzato.
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Anche Venanzina vuol bene alla fabbrica.