di Gabriele Censi
Il commissario per il terremoto Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio hanno visitato stamattina Gualdo. Ad accoglierli il sindaco Giovanni Zavaglini che ha illustrato ai vertici nazionali la situazione del paese, tra i più colpiti dal sisma in provincia di Macerata, oltre 100 sfollati su una popolazione di 800, tutte le chiese inagibili “non possiamo nemmeno fare un funerale” dice il sindaco, e soprattutto il problema della scuola. Dalla data di inizio dell’anno scolastico per l’inagibilità della Romolo Murri le lezioni si tengono in una tensostruttura con i 39 alunni delle pluriclassi di infanzia, primaria e medie in classi-tenda. Una soluzione che doveva durare un mese per evitare l’arrivo del brutto tempo.
Un anticipo di inverno ha evidenziato oggi le difficoltà che si prospettano: il pavimento stamattina era pieno d’acqua per la pioggia. Ma c’è da aspettare ancora, la scadenza per l’allestimento del prefabbricato e stata assicurata da tutti i protagonisti al termine dell’incontro nella stanza del sindaco: “Entro il 31 ottobre, massimo i primi di novembre, sarà pronta”. Ma se le condizioni meteo dovessero peggiorare le tende saranno abbandonate prima trovando un’altra sistemazione in accordo con genitori e insegnanti.
Sotto la pioggia Errani e Curcio hanno percorso con Zavaglini alcuni vicoli del centro verificando la difficile situazione del paese. Anche la casa di Romolo Murri, il cittadino più illustre di Gualdo, mostra le sue macerie suscitando la commozione del commissario che abbraccia il sindaco. Poi la visita alla scuola e a nome di tutti gli studenti il tredicenne Albion Useini ha letto e consegnato una lettera a Errani: “Siamo una scuola speciale – ha detto l’alunno della terza media -, sappiamo che volete aiutarci, vi ringraziamo e promettiamo di mettere tutto il nostro impegno nello studio”.
Sul decreto che dovrebbe essere varato martedì, il commissario tranquillizza: “Recupereremo tutti i danni, alle abitazioni, ai luoghi pubblici, alle scuole. Ricostruiremo e ricostruiremo bene”. Oggi è il giorno di chiusura della prima fase di emergenza con l’uscita di tutti dalle tende: “Il programma è questo ma lo faremo senza traumi per nessuno – assicura Fabrizio Curcio -, sui danni constatiamo sempre più che la situazione nel Maceratese è molto grave”.
Presente anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti: “Massima attenzione a quanto verrà scritto nel decreto che è emendabile in Parlamento ma chi ben comincia è a metà dell’opera”. Il capo della protezione civile delle Marche Cesare Spuri auspica semplicità e trasparenza nella gestione della ricostruzione: “Non sarà molto diversa dal ’97, importante il segnale per le seconde case che sono il respiro di questi territori per 3 o 4 mesi l’anno”. Durante la visita c’è stato anche l’intervento dei vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la torre civica con una imbracatura dopo che era stato necessario portare a terra la sommità pericolante. Il gruppo ha poi proseguito l’itinerario nei luoghi del terremoto verso
Castelsantangelo e Arquata.
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