Sit in di protesta sotto il palazzo comunale di mamme e papà del “Comitato Pro scuole sicure San Severino”, alcune con la maglia “io non entro”. Una 30ina questa mattina si sono ritrovati per protestare contro la decisione assunta dall’amministrazione comunale di far rientrare tutte le classi della scuola materna ed elementare Alessandro Luzio, eccetto sette che andranno alla Tacchi Venturi (fino a gennaio). Lunedì mattina, al suono della prima campanella, qualcuno per protesta non farà rientrare i figli. Al termine della manifestazione, a cui è seguito il volantinaggio al mercato per invitare la cittadinanza all’assemblea pubblica prevista per giovedì 29 settembre alle 21, nel chiostro San Domenico, dove saranno presenti genitori dell’associazione “Vittime della scuola elementare di San Giuliano di Puglia”, una piccola delegazione è stata ricevuta dal sindaco Rosa Piermattei. Piccola apertura del primo cittadino, che pur ribadendo che la scuola è sicura, ha detto di volersi mettere in prima fila per la raccolta fondi, necessaria ad affittare i container, perché ha detto che il Comune non ha soldi e non può sforare il patto di stabilità. “Tanti ci dicono che siamo esaltate e facciamo allarmismo, non è così, voglio solo dare sicurezza a mia figlia, non credo sia una cosa sbagliata. Siamo un gruppo di mamme impaurite, non abbiamo niente a che fare con la politica, mia figlia l’ho già spostata a Gagliole, non volevo farle perdere giorni di scuola, continuo a lottare con le altre, lei insieme alla sua classe sarebbe dovuta andare alla Tacchi Venturi”, racconta Cristina Carboni, una delle portavoce, mamma di quattro figli, di cui la più piccola avrebbe dovuto frequentare la seconda elementare nel plesso Luzio. “Anche altre mamme hanno trasferito i propri figli della prima elementare a Gagliole, ci alterniamo a portarli, chi di mattina, chi di pomeriggio, se il numero di persone sale, possiamo pensare di prendere un pulmino in affitto, ci si organizza, basta volerlo – ha aggiunto Carboni -. La scuola di Gagliole, una struttura antisismica e tutta su un piano, mi dava maggiore sicurezza, altri hanno trasferito i propri figli a Tolentino, ci sono circa 45 richieste di trasferimento, in attesa del nullaosta del preside, ma lui ha bloccato tutto, in attesa di vedere l’afflusso di lunedì e martedì”. Chiare le idee del gruppo, afferma Cristina Carboni: “Si era deciso di chiudere la Luzio, per questo abbiamo invitato giovedì alcuni genitori delle vittime del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, che da 14 anni si schierano a fianco dei genitori che vogliono nuove scuole, sicure per i loro figli. In Italia non si fa prevenzione, si ricostruisce, dopo che il guaio è successo. Mia figlia e gli altri bambini non sono statistiche, noi al Comune abbiamo soltanto chiesto di darci un posto, siamo disposte ad autotassarci ed i soldi si trovano, se si vuole si può”. Il sindaco Rosa Piermattei è stata a colloquio circa un’ora con Cristina Carboni e Francesca Forconi, ha accettato l’invito a partecipare all’assemblea pubblica del 29 settembre, affermando di voler sostenere la raccolta fondi e di impegnarsi per trovare una soluzione per i container, ricordando ancora una volta che la Luzio è sicura e che il Comune non ha soldi. Domani sera davanti alla Luzio saranno accese delle candele in ricordo delle piccole vittime di San Giuliano di Puglia. Sul tema del plesso Luzio interviene con una nota anche il Centrosinistra per San Severino. “È in corso da qualche giorno a questa parte una massiccia campagna di comunicazione da parte dell’amministrazione, volta a “rassicurare” l’opinione pubblica sulla bontà della soluzione adottata in merito alla questione Luzio – scrive il gruppo consiliare – in risposta a toni che si fanno francamente troppo aspri, riteniamo che il consiglio sia e debba essere il luogo del buon senso e della responsabilità, il social network possa all’occorrenza essere il luogo dell’opinione libera del cittadino e, il giornale debba essere il luogo della verità: dove a dare pareri sulle perizie sono i tecnici, le valutazioni sulle strutture siano fatte da persone di mestiere e dove, nella ricostruzione dei fatti non si offrono punti di vista palesemente parziali”.
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