Ad un mese dal sisma: a Castelsantangelo
senza casa il 30% di famiglie
A Visso “Lo è Stato assente”

SISMA - I sindaci di due dei centri più colpiti del Maceratese fanno il punto della situazione. Falcucci: "Ho firmato 104 ordinanze di inagibilità ma il numero è destinato a salire". Pazzaglini lamenta che il suo comune è stato lasciato solo e sulle attività economiche: "Sono state danneggiate 4 volte, hanno merce acquistata per l'alta stagione che rischia di rimanere invenduta"

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La tendopoli a Castelsantangelo

La tendopoli a Castelsantangelo

 

di Monia Orazi

Una famiglia su tre è rimasta senza casa a Castelsantangelo sul Nera a causa del sisma, mentre a Visso una casa su cinque risulta inagibile. Diminuisce di molto il numero delle persone nella tendopoli al piazzale della Nerea. E’ questo il primo bilancio a quasi un mese dal terremoto del 24 agosto. “Finora ho firmato 104 ordinanze di inagibilità, ma il numero è destinato ad aumentare – spiega il sindaco di Castelsantangelo, Mauro Falcucci – ci sono 56 famiglie con case inagibili, pari al 32,94 per cento dei nuclei familiari residenti. Gli abitanti rimasti senza casa sono 81 su 277, pari al 29 per cento”.
danni-terermoto-casa-di-riposo-castelsantangelo_foto-lb-6Tra le buone notizie il fatto che gran parte delle oltre cinquanta persone che ogni notte dormivano in tendopoli, ha ormai trovato, anche grazie all’aiuto del Comune, della Protezione civile e di parenti ed amici, una sistemazione provvisoria, chi in albergo, chi altrove grazie al contributo per l’autonoma sistemazione. L’altra notte in tendopoli hanno dormito soltanto sedici persone.

Tra le priorità da risolvere, il ritorno dei nonnini della casa di riposo, che all’indomani del terremoto sono stati dislocati in altre strutture della provincia.

Mauro Falcucci

Mauro Falcucci

Saltata l’ipotesi di sistemarli a Pievebovigliana il sindaco sta lavorando per trovare una soluzione: “Vogliamo farli tornare a stare tutti insieme in un’unica struttura, gestita dalla stessa cooperativa che gestiva la casa di riposo, tra qualche giorno potrebbero essere trasferiti all’ospedale di Matelica, vediamo se questa ipotesi è praticabile. Mi appello a tutte le anime pie, che ci possano dare una mano per trovare i fondi per ricostruire la casa di riposo. E’ inaudito che per Castelsantangelo, epicentro del sisma, ancora non siano stati concessi i benefici dati ad altre zone”.

frana visso terremotoAnche a Visso la situazione dei danni si aggrava, come spiega il sindaco Giuliano Pazzaglini: “Il nostro più grave limite è la totale assenza dello Stato. Esclusi i vigili del fuoco nessun altro apparato dello Stato fino ad ora ci ha dato nessun tipo di assistenza, quindi quanto fatto è tutto frutto del nostro impegno. Stiamo effettuando i sopralluoghi, abbiamo ricevuto oltre 500 richieste, ne sono state effettuate più della metà e ad oggi le ordinanze di inagibilità sono oltre 100, tra parziali e totali. I numeri sono in continua evoluzione. Le prime ispezioni servono solo per verificare la sicurezza degli edifici, non sono rilevanti ai fini di un eventuale finanziamento”.

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Giuliano Pazzaglini

Pazzaglini è ancora impegnato per far rientrare il comune tra quelli esenti dalle tasse: “Abbiamo proceduto nei confronti della Regione Marche a cui aspetta l’individuazione dei comuni, attività che ancora non è stata fatta e che sollecitiamo in continuazione. Le richieste inoltrate riguardano l’estensione dei benefici previsti per i comuni più colpiti. Vista la mancata accoglienza di questa nostra istanza, ci siamo attivati affinché anche il parlamento della Repubblica venisse a conoscenza dei nostri problemi, con esponenti di maggioranza ed opposizione”. La preoccupazione del sindaco di Visso è per le attività economiche, duramente penalizzate dal terremoto: “Le attività economiche sono state danneggiate quattro volte, perché il mancato incasso del periodo le priverà del necessario sostentamento per i mesi più difficili, gli approvvigionamenti effettuati per un periodo di alta stagione rischiano di diventare invenduti. La paura e i problemi di accoglienza diminuiranno inevitabilmente l’afflusso turistico e per i danni diretti alle strutture come tutti gli altri. Per questo senza aspettare che l’emergenza si chiuda stiamo lavorando con grande impegno al dopo”. Tra le attività la mostra a Bologna dei manoscritti leopardiani, l’accordo con Recanati per la promozione comune, la proposta di organizzare un evento a Milano con il circuito Bandiere arancioni del Touring Club ed un altro evento a Roma.



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