La dirigente del Convitto Annamaria Marcantonelli e la vice rettrice Moria Marconi hanno illustrato la nuovo sistemazione all’ex studentato Ersu a Corneto
di Claudio Ricci
Saranno trasferiti alla struttura ex Inail di Corneto i 48 convittori in cerca di casa a Macerata. Come anticipato da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), la scelta è caduta sull’ ex studentato. Oggi c’è stata la comunicazione ufficiale della dirigente Anna Maria Marcantonelli ai genitori dei ragazzi rimasti senza una sistemazione dopo che il convitto di Macerata è stato dichiarato parzialmente inagibile. «L’obiettivo era far ripartire scuola e convitto – ha detto Marcantonelli ai circa 80 genitori convocati al Pannaggi dove si svolgeranno parte le lezioni di elementari e medie – I ragazzi potranno insediarsi al massimo entro la prima settimana di ottobre. L’allungamento dei tempi è dovuto all’attivazione delle utenze». Quindi ha rassicurato sulla condizione della nuovo convitto: «E’ un immobile nuovo, completamente a norma, a 800 metri dalla stazione. Una struttura assolutamente idonea per il nostro scopo». Svaniscono dunque i dubbi sulla destinazione dell’ex studentato Ersu emersi dopo le dichiarazioni del presidente dell’Acsim Daniel Amanze (che lì avrebbe voluto trasferire la sede dell’associazione di accoglienza oggi in via Roma) e smentiti ieri dal presidente del comitato di Corneto Alessandro Gentilucci (leggi l’articolo). «C’è una sentenza emessa ieri dal Tar che pone fine alla vicenda – ha detto la vice rettrice del convitto Moira Marconi – Abbiamo aspettato fino ad oggi proprio per essere sicuri». Una sistemazione che non appare così provvisoria date le previsioni sui tempi dei lavori al Convitto. «Abbiamo ragionato alla ricerca di una struttura potenzialmente definitiva – ha spiegato Marcantonelli – Nella migliore delle ipotesi i lavori potrebbero durare almeno 3 anni».
2.200 metri quadrati, camere doppie con servizi, un’aula conferenze, sala cinema, ampi spazi comuni, palestra, impianto antincendio a norma, sistema di allarme e video sorveglianza, balcone o giardino per ognuno degli alloggi. Non sono certo le condizioni dello stabile a preoccupare i genitori e gli studenti quanto le difficoltà a raggiungere la stazione ferroviaria o il terminal degli autobus di piazza Pizzarello. A servizio dei convittori ci sono la linea 2 (ogni 20 minuti) e la circolare C (ogni ora) con la prima corsa a partire dalle 7,20 del mattino. Un problema, soprattutto per le studentesse del liceo Coreutico di Tolentino (circa una ventina) che potrebbero prendere il treno (dovendo fare 7-800 metri a piedi sia per raggiungere la stazione di Macerata che poi la scuola una volta giunte a Tolentino). Oppure dovrebbero optare per l’autobus delle 7,40 da Macerata con ingresso a scuola alle 8,35 perdendo così l’inizio delle lezioni. Inoltre usando l’autobus dovrebbero uscire prima della fine dell’orario di scuola.
Opzioni che non convincono i genitori. «Stiamo valutando la possibilità di prendere un servizio di trasporto privato che però potrebbe costare fino a 180 euro al giorno complessivamente. Sarebbero circa 10 euro al giorno per ognuno – dicono Renzo Pompili e Katia Aleandri genitori di Chiara studentessa del Coreutico proveniente da Ortezzano – Qui non conosciamo nessuno e non abbiamo contatti. Sarebbe il caso che qualche ente pubblico si interessasse alla nostra situazione». Con loro cercano altre soluzioni anche Donatella Bonghi di Pesaro, mamma di una matricola che momentaneamente ha trovato ospitalità da un’amica di San Severino e Antonella Giannangeli di Jesi che opterebbe anche per un trasporto tra il nuovo convitto e la stazione ferroviaria. I dubbi riguardano anche altri aspetti del trasferimento come il contratto di affitto della struttura «che domani sarà formalizzato dalla dirigente nazionale dell’Inail a Roma», rassicura la dirigente scolastica. A quel punto però sarebbe la scuola ad anticipare parte dell’affitto e permangono incertezze su chi tra la Provincia (responsabile del Convitto) e il Comune (proprietario dell’immobile) dovrà rimborsare le spese.
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