Tutti a scuola col pedibus:
il Comune stanzia 20mila euro

MACERATA - Il progetto della cooperativa Risorse prevede l'uso di volontari per accompagnare i bambini negli istituti, riducendo così il traffico su gomma. Ogni plesso, se recluterà almeno 20 alunni, riceverà un assegno da mille euro. Il centro di educazione ambientale di Fontescodella invece ripartirà con i suoi progetti educativi

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La presentazione dei progetti ambietali

 

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L’assessore all’ambiente Mario Iesari

 

di Marco Ribechi

Sostenibilità ambientale, dopo due anni di inattività a Macerata riparte il pedibus. Il progetto, che prevede l’utilizzo di volontari per accompagnare a scuola i piccoli alunni, evitando l’uso dell’automobile, è stato presentato dall’assessore all’ambiente e alla mobilità Mario Iesari. Realizzato in collaborazione con la Cooperativa Risorse, prevede un investimento da parte del Comune di circa 20mila euro fino al termine dell’anno scolastico. «E’ importante mandare il messaggio alle giovani generazioni, investire su di loro e renderli cittadini migliori – spiega l’assessore Iesari – ridurre il traffico nelle ora di punta, che coincidono con quelle dell’inizio della scuola, è senza dubbio un obiettivo da perseguire. Siamo sempre meno abituati ad andare a piedi, questo comporta che i percorsi pedonali vengono trascurati. Tramite questo progetto vogliamo invece attivare un’economia virtuosa grazie alla mobilità sostenibile».

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Massimo Riccetti, presidente della Cooperativa Risorse, e Roberta Peroni, responsabile del progetto pedibus

Il pedibus infatti, partito nel 2006 ma che negli anni precedenti si era arenato per la difficoltà nel reclutare volontari, permetterà alle scuole più attive di ottenere un tesoretto: «Ogni plesso scolastico sede di una primaria – aggiunge Iesari – che sarà in grado di “arruolare” un numero minimo di 20 studenti e di almeno 2 volontari, riceverà un contributo economico di mille euro. Visto che a livello nazionale il pedibus è finanziato solo per città con oltre 100mila abitanti, il Comune ha stanziato circa 20 mila euro, poi la somma dipenderà da quante scuole aderiranno e da quanti assegni dovremmo elargire. Inoltre abbiamo il sostegno di alcuni sponsor che credono nella sostenibilità». La Cooperativa Risorse si occuperà della gestione del progetto. Sono già stati ideati degli itinerari, tutti inferiori al chilometro, dove gli studenti potranno aggregarsi al pedibus sulla strada verso la scuola. C’è tempo fino a metà ottobre per iscrivere i propri figli bambini all’iniziativa, sono 13 gli istituti che saranno coinvolti.

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Alessandro Battoni del Cea Fontescodella

Nella settimana europea della mobilità sostenibile, in programma in tutto il continente dal 16 al 22 settembre, il pedibus, che verosimilmente dovrebbe essere attivato entro la metà di novembre, è l’unico progetto presentato dal comune di Macerata: «Per il momento non abbiamo pensato ad altro – conclude Iesari – avevamo in mente altre proposte (leggi l’articolo) ma abbiamo preferito aspettare le settimane succesive e rinviarli». Al progetto pedibus si affianca il programma di educazione ambientale che già da alcuni anni viene condotto per conto del Comune dal Cea, Centro di educazione ambientale. «Le nostre attività sono indirizzate alle scuole primarie e secondarie – spiega Alessandro Battoni – Gli istituti aderiscono gratuitamente a moduli proposti, pensati in accordo con l’offerta educativa degli anni passati. L’idea è quella che chiamamiamo 4R, Riduzione, Riuso, Riciclo e Riparazione. Attraverso dei laboratori cerchiamo di sensibilizzare bambini e famiglie». Gli alunni della primaria proseguiranno inoltre il modulo “La scuola di oggi, la città di domani” che ha ottenuto un grande successo lo scorso anno quando alcune scuole hanno presentato progetti di miglioramento del proprio quartiere. Quest’anno sono chiamate a realizzare almeno una delle idee proposte. Per le scuole sencondarie invece è stato realizzato un questionario per indurre una riflessione sul proprio stile di vita.

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Il pedibus a Villa Potenza in occasione dell’ultima giornata “M’illumino di meno”

 

 

 



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