Mistero per i 48 convittori:
il Comune vorrebbe ospitarli a Corneto
in una struttura ex Inail

MACERATA - L'ipotesi spunta da un verbale del Cda dell'istituto. Ma dall'amministrazione comunale non arrivano conferme. Potrebbe trattarsi dell'ex studentato, finito al centro di polemiche dopo che l'associazione Acsim si era aggiudicata il bando e su cui ora pende un ricorso al Tar. Intanto una studentessa attende di poter riprendere vestiti e libri rimasti al dormitorio, ora inagibile

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L'ex studentato Ersu a Corneto

L’ex studentato Ersu a Corneto che era stato al centro di proteste

Sopralluoghi al Convitto di Macerata

Sopralluoghi al Convitto di Macerata

 

di Federica Nardi

 «Per far dormire gli alunni convittori il Comune, di concerto con l’Inail, metterebbe a disposizione una struttura di proprietà dell’ex Inail situata in via Piani (zona Corneto) a Macerata». Così il verbale del cda del Convitto, del 7 settembre, svela le trattative in corso per sistemare i 48 studenti che non possono tornare nel loro dormitorio in via Mameli a causa delle lesioni del sisma del 24 agosto. «Le camere sono doppie – si legge nel verbale – dotate ciascuna di bagno, e la struttura è perfettamente integra». Dall’amministrazione nessuna conferma ufficiale. La struttura potrebbe essere la stessa al centro delle polemiche di qualche mese fa, quando l’Acsim (Associazione centro servizi immigrati Marche) aveva vinto il bando per aggiudicarsi l’ex studentato di Corneto, di proprietà proprio dell’Inail, dove l’associazione voleva trasferire gli uffici amministrativi. Ma i residenti temevano l’apertura di un centro profughi. «Avevamo vinto il bando – dice il presidente dell’Acsim Daniel Amanze – ma è tutto sospeso, c’è un ricorso al Tar pendente. Non so nulla di un eventuale arrivo di studenti ma spero che non sia vero, ci sono tanti altri spazi a Macerata». L’assessore Paola Casoni dice che il Comune «è al lavoro anche per permettere agli studenti di recuperare le cose lasciate nelle stanze». Mercoledì alle 18 la rettrice del Convitto Annamaria Marcantonelli ha convocato i genitori degli studenti convittori per parlare della situazione.

Mirian Dibillio

Marian Dibillio

«Ho lasciato tutto al Convitto. Vestiti, libri, coperte, lenzuola, scarpe» dice Marian Dibilio, 18 anni, che viene da Rimini e fino all’anno scorso viveva a Macerata, ospite del dormitorio ora inagibile. «Ieri mi sono trasferita a Tolentino, studio danza contemporanea al liceo coreutico. Avevo lasciato tutto nella stanza del Convitto perché pensavo di fare il trasloco all’inizio della scuola, evitando di riportare le cose a Rimini. Ora non so quando potrò recuperarle». Marian ha deciso di studiare a Tolentino inseguendo la sua passione: «A Rimini facevo danza e la mia insegnante mi ha parlato della possibilità di iscriversi qui. Quando sono arrivata era il secondo anno che esisteva il liceo coreutico, mi hanno preso subito e mi sono trasferita. Ora ho preso casa, il Convitto mi piaceva ma preferisco avere i miei spazi». Tra i convittori, molti studiano al liceo di Tolentino. «Sono venuti tutti, nonostante le difficoltà – racconta un’insegnante – Per questa settimana non faranno il rientro pomeridiano, almeno finché non avranno una sistemazione».



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